Dopo esserci accertati che Willy stesse bene, abbiamo
provveduto a sedarlo per individuare la posizione
dell’amo mediante esame rx.
A radiografie eseguite, ecco “beccato” l’intruso: l’amo
era localizzato nell’esofago, all’altezza della base del
collo.
Fortunatamente l’amaro boccone non aveva arrecato
danni importanti alla parete dell’esofago e il nostro Willy
ha potuto riprendersi velocemente e senza particolari
complicazioni post-operatorie.
Una volta identificato il corpo estraneo e la sua
localizzazione non dovevamo far altro che allestire la
sala per poter anche noi, endoscopio in mano, andare
“a pesca” per estrarre l’oggetto indesiderato.
Nel frattempo Monica attendeva con ansia fuori dalla
sala operatoria, e noi ci alternavamo per renderla
partecipe e rassicurarla di ogni mossa compiuta per
restituirle il piccolo Willy che, dopo quasi un’ora di
ninna e un po’ di fatica da parte del personale medico,
è stato liberato dall’amo per via endoscopica.
Dopo qualche ora di attenzioni e coccole da parte di tutto
il personale della clinica sono così arrivate le dimissioni
anche per il nostro Willy, ritornato tra le braccia di Monica
un po’ abbioccato ma non più abboccato.
Vi raccontiamo la brutta avventura di Willy perché spesso
è nella semplice quotidianità che si nascondono le insidie
maggiori per i nostri animali.
In questo caso la prontezza di riflessi di Monica, ma
soprattutto la lucidità che le ha impedito di compiere
qualche intervento azzardato per rimuovere l’amo, ha
salvato la vita del suo piccolo amico.
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