il bordo dell'inferno climate fiction - guerre del cambiamento climatico | Page 56

56 Il primo saccheggio. Kumi s’arrampicò sul palo di sinistra, stando attendo a non toccare i fili, recise con le piccole tronchesi i tre cavi, questi caddero a terra tranciat i, senza fare scint ille. Sulla destra dietro gli alberi, il muro a secco celava una bella casa a due piani, le luci di casa erano spente ma c’era un’auto parcheggiata in giardino. Kumi si arrampicò sul muro a secco, quando guardò giù dal muro, scoprì che un grosso cane rotvailer prese ad abbaiargli contro. Kumi lo stese con un colpo di balestra, traforandogli la gola. Po i Kumi dopo essersi guardato ancora intorno con molta circospezione, scese dal muretto scivolando nel giardino. Il cane non era morto, guaiva ancora, Kumi estrasse il coltello dalla sua fondina e sgozzò il cane senza pensarci due volte. Grossi fiotti di sangue caldo bagnarono il coltello e parte delle piccole mani di Kumi. Il bambino tastò i cosciotti posteriori del cane, erano sodi e forzuti! E rise. Se non ci fosse stato niente da mangiare nella casa maltese, stasera avrebbe potuto sempre banchettare con un grosso cosciotto di cane arrosto!. Il bimbo scivolò rapido e silenzioso attorno alla casa, fece il giro in silenzio. Non c’era nessuno sveglio nella villetta isolata, quindi Kumi corse al cancello e lo scalò, sedutosi sul muretto prese la pila e l’accese due vo lte. Dopo poco tempo fu raggiunto da tutta la colonna dei restanti 13 cartaginesi, quindi Kumi riferì la situazione tattica ad Abasi, il quale ordinò a Yao ed Ngozi di ripulire l’area!.