Titolo: La mia esperienza tra scuola e lavoro.
Oggi siamo qui per parlare di un progetto che viene proposto nella maggior parte delle scuole di Italia,
specie negli istituti tecnici e professionali, per far affrontare a noi studenti in prima persona il mondo del
lavoro. Questo progetto è chiamato alternanza scuola-lavoro e in pratica consiste nell’effettuare tra terza
quarta e quinta superiore delle ore di attività come dei veri e propri dipendenti, che sono obbligatorie per
poter essere ammessi agli esami di maturità.
Riguardo il mio punto di vista l’alternanza è una esperienza utile per capire cosa ci aspetta oltre la scuola
e per poter comprendere se quello che studiamo è veramente ciò che vogliamo fare dopo. Inoltre nella
maggior parte dei casi questo progetto apre molte porte, una volta finita la scuola, magari proprio nelle
aziende nelle quali abbiamo svolto il periodo di alternanza. Io, ad esempio, in terza superiore sono stato
mandato in una officina metal-meccanica, dove si producevano principalmente componenti per auto o
macchine per la lavorazione. Questa ditta non mi ha entusiasmato molto, in quanto sono stato messo a
produrre pezzi tutto il giorno e inoltre il capo era molto pignolo. In questo caso l’esperienza è stata molto
utile perché ho capito che quello non era il lavoro che avrei voluto fare.
Tuttavia, prima di continuare volevo precisare che io ogni tanto lavoro da mio padre, che ha un’officina di
riparazione di camion e quindi bene o male so già come funziona il mondo del lavoro.
Sempre l’anno scorso la nostra scuola ha organizzato un viaggio di alternanza scuola-lavoro a Malta della
durata di un mese. Quindi ho subito deciso di andare, anche perché a Settembre, mentre gli altri
andavano a scuola, chi non avrebbe voluto essere al mare? Questa è stata un’esperienza davvero utile per
capire come si lavora negli altri paesi e anche per conoscere la cultura del posto. Lì ho lavorato come
idraulico, ma la differenza con il nostro paese su molti aspetti è evidente. Come prima cosa gli strumenti e
le macchine da lavoro sono più arretrati rispetto all’Italia; in secondo luogo le norme di sicurezza sono
meno oppressive che qui da noi. Per fornire solo un esempio, quando gli operai si spostavano per fare dei
lavori, poteva capitare che nel furgone da due posti, due stessero davanti, mentre tre o a volte quattro
persone si posizionassero dietro nel rimorchio, dove alle volte dovevamo stare anche noi studenti. Il che
non era molto sicuro e comodo!
Un altro fattore che ho potuto sperimentare e che nel campo del lavoro è molto importante, soprattutto in
uno stage lavorativo all’estero, è la lingua: infatti, in quella ditta c’erano come operai quattro indiani, un
pakistano, un inglese, due maltesi e in più c’eravamo noi tre italiani. Insomma era una ditta multietnica
nella quale comunicare a volte risultava difficoltoso. Nonostante ciò è stato un bel periodo, lontano da
casa per un mese, che vuol dire molto, e per questo consiglierei a chi ne abbia la possibilità di provare a
vivere un’esperienza del genere. In particolare mi riferisco a tutti quelli che, finita la scuola, si vogliono
avventurare nel mondo del lavoro.
Per quanto riguarda l’ultima esperienza di alternanza scuola lavoro, fatta a Solbiate Arno ho lavorato
come elettricista. Senza dubbio è un altro modo di lavorare rispetto a Malta, perché si hanno utensili e
macchine innovativi, che là non si hanno, e si è più organizzati riguardo i vari lavori. Mi è piaciuto perché
in questa esperienza mi sono trovato molto meglio rispetto all’anno precedente: difatti questo è un lavoro
più interessante nel quale si sono dimostrate utili diverse cose che ho studiato a scuola. In conclusione,
secondo me, l’alternanza è forse una delle cose più utili che la scuola possa offrire, in quanto quello che
servirà in futuro lo si impara lavorando e non solo studiando, perché lo studio può dare le basi teoriche,
ma non può insegnare l’attività pratica.
(Alessandro Marcante IV C Ene)