di essa . Questo concetto è paragonabile alle immagini prodotte dai movimenti di una ballerina , ad esempio una curva disegnata con il braccio ci comunica , nello spazio e nel tempo , la forma e la dinamica del gesto . A me piace molto lavorare tenendo insieme entrambe le dimensioni spazio e tempo , scavando fino all ’ essenza dell ’ idea che intendo disegnare e non preoccupandomi , almeno all ’ inizio , degli aspetti tecnologici necessari alla realizzazione di un progetto . Dunque , l ’ esperienza che facevo a quei tempi con la grafia giapponese era una pratica molto impegnativa , si trattava di disegnare con il pennello un cerchio perfetto con un unico gesto eseguito quasi in meditazione . Dopo aver fatto migliaia di cerchi ho associato all ’ inchiostro nero il concetto di pieno , la materia , al bianco del foglio quello della non materia , il vuoto : l ’ anello è arrivato così , dall ’ ispirazione del cerchio giapponese e da qui ho cominciato a fare schizzi e immagini in 3D tenendo presente che tutto dovesse giocare sull ’ idea di fluidità e sul movimento .
installazione aggettante e fornisce possibili scenari verso cui l ’ elemento soffione può evolvere . Il salto verso il futuro rivela un rigore geometrico , essenziale e , al tempo stesso , un carattere sacrale , quasi misterioso generato da un inatteso vuoto materico . Il progetto include molte caratteristiche di ingegneria high-tech e utilizza un sistema di illuminazione a pieno-spettro di cromoterapia LED RGB a 6 colori . Il soffione ha due funzioni distinte , l ' utente può passare facilmente dalla funzione “ rain ”, pioggia , all ’ impostazione “ fall ”, a cascata ed è disponibile nelle finiture cromo , bianco materico e nero materico con effetto opaco ( realizzate con verniciatura a polvere ). Prodotto in acciaio , a garanzia di una lunga durata nel tempo , Ametis Ring integra nell ’ anello un sistema di illuminazione indiretta , un concept ancora poco utilizzato nel settore arredo-bagno dove si tende ad illuminare più del necessario , dimenticando che la stanza da bagno è anche il luogo del rilassamento a cui vanno associate luci che favoriscono il riposo dei sensi perché , come dice lo stesso Davide Oppizzi , “ la luce la senti , non la vedi ”.
Davide Oppizzi , ci vuole parlare della concettualizzazione del progetto Ametis Ring ? La concettualizzazione parte sempre da una storia , arrivato un giorno in Graff , un ’ anziana direttrice mi mise in contatto con la sede di Chicago dicendo loro di avere un bravo designer che lavorava già nel mondo del lusso e che poteva essere la persona giusta per vedere sotto un ’ altra luce i prodotti che riguardano il mondo dell ’ acqua . Successivamente incontrai in Italia Ziggy Kulig , Direttore di Graff , a cui piaceva la mia visione e che mi propose di disegnare un oggetto atipico che riuscisse a mettere in risalto la produzione Graff attraverso l ’ originalità del prodotto . Avendo uno spirito avventuroso , la proposta catturò subito la mia attenzione e accettai subito , anche se non sapevo ancora come si miscelasse l ’ acqua calda e l ’ acqua fredda . In effetti non ne sapevo nemmeno di filtri e di miscelatori , ma avevo a disposizione un ampio team di Graff a supporto della mia idea . La mia prima preoccupazione fu quella di dichiarare di essere un appassionato di grey zone , ambiti dove nessuno , fino a quel momento , fosse andato ad esplorare . Quindi cominciai a lavorare sull ’ idea di sorgente che “ nasce in mezzo ”, tenendo presente che se in mezzo non c ’ è niente , l ’ acqua doveva venire necessariamente da un ’ altra parte . A quei tempi , era il 2008 , seguivo con un maestro degli studi di grafia giapponese nel corso dei quali mi soffermai sull ’ idea che l ’ inchiostro contenesse acqua e che l ’ acqua fosse movimento ; mi interessava proprio studiare il percorso dell ’ acqua all ’ interno di una materia metallica che fosse in grado di rivelarne il movimento , anche quando l ’ acqua non scorre all ’ interno
Abbiamo già detto che le linee pure creano , a prima vista , un gioco di pieni e di vuoti . Infatti la corona circolare racchiude un falso vuoto riempito dall ’ acqua e dalla luce . Per Ametis Ring Lei ha lavorato sul concetto di sottrazione o sulla ricerca dell ’ essenziale ? Direi che per Ametis Ring è essenziale avere una sottrazione ! Nel progetto convivono entrambi i principi e non è possibile togliere né l ’ uno né l ’ altro , sono totalmente assieme . C ’ è il gioco del pieno e del vuoto derivato dalla calligrafia giapponese e poi c ’ è l ’ essenzialità di affermare che quel gioco deriva da un unico gesto . Nella calligrafia giapponese chi usa il pennello sa che esso è anche il suo serbatoio al cui interno c ’ è l ’ essenziale quantità di inchiostro utile per compiere il gesto che traccia il segno , né una goccia di più né una di meno .
Usando il filtro dell ’ architettura , il disegno del soffione Ring , ricorda la sky walk canadese del parco Nazionale Jasper o quella percorribile in Arizona nel Gran Canyon , solo per citarne alcune . La sua struttura è un ’ opera di micro architettura ancorata a sbalzo e protesa nel vuoto . È d ’ accordo con questa similitudine ? La similitudine è appropriata perché restituisce sempre un ’ immagine di bellezza e porta con se ancora una volta il concetto di pieno e di vuoto comunicanti tra loro . Lo stesso principio si ritrova nella sensazione di caduta nel vuoto camminando sulla passerella di vetro , come se la struttura fosse tenuta dal cielo .
Il soffione Ring integra , oltre alle funzioni Rain e Waterfall , anche un ’ illuminazione RGB Led , dove i colori cambiano con la temperatura dell ’ acqua per consentire un ’ efficace cromoterapia . In questo caso Lei usa la luce indiretta che è un sistema poco presente nell ’ ambiente bagno , ci vuole raccontare le ragioni di questa scelta ? La diffusione non sempre giusta della luce diretta o molto illuminante utilizzata negli spazi come se fossero dei laboratori , non aiuta a realizzare degli ambienti confortevoli . Per un bagno , ad esempio , riesco ad avere sei atmosfere differenti create dalla luce . La luce deve rispettare le esigenze e i momenti della giornata per esprimere il suo massimo grado di comfort . Noi , grazie ai led , ma anche alla filosofia Human Centric Light , riusciamo a fare in modo che la luce segua il temperamento umano e lo aiuti , attraverso emissioni luminose differenti , a stare meglio . Se si vuole creare comfort è bene che la luce sia nascosta e quindi indiretta : in questo caso la luce la senti , non la vedi mai , non c ’ è abbagliamento né qualcosa che aggredisce l ’ occhio e non c ’ è neanche un utilizzo sbagliato del colore su un particolare materiale . L ’ illuminazione può essere gestita per avere la luce adatta , tenendo presente che ci sono alcuni momenti in bagno , come ad esempio quello dedicato al trucco o alla barba , che richiedono una luce più intensa ; tuttavia questi sono solo due momenti della giornata , che non possono