Il Bagno Oggi e Domani Nov/Dec 2025 | Page 56

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DAMAST celebra 25 anni di # doccetteria tra design, arte e sostenibilità

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Damast rinnova il proprio impegno nel diffondere la cultura della doccia come gesto consapevole, sostenibile e creativo. Un invito a rallentare, rigenerarsi e riscoprire, anche nell’ acqua, la più autentica forma di benessere. Un compleanno importante e una presenza che lascia il segno. A Cersaie 2025 Damast ha celebrato 25 anni di attività e di innovazione nel mondo della doccia, portando a Bologna una visione che unisce design, benessere e responsabilità ambientale. Fondata nel 2000 a Invorio, nel cuore del Piemonte, l’ azienda ha trasformato la doccia da semplice gesto quotidiano a esperienza di benessere autentico, dando vita alla # doccetteria: una nuova categoria che mette al centro l’ acqua e il piacere del prendersi cura di sé. Oggi Damast conta oltre mille articoli tra soffioni, saliscendi, doccette, pannelli e colonne, tutti progettati per valorizzare la persona e l’ ambiente bagno con soluzioni dal gusto e dal know-how rigorosamente italiani. A suggellare l’ anniversario, l’ azienda ha presentato Puntoevirgola, un sistema doccia che si pone come manifesto dei 25 anni di ricerca e coerenza. Una reinterpretazione provocatoria della doccetta a mano – da sempre simbolo del brand – che si trasforma in soffione scultoreo ed essenziale, capace di dominare lo spazio con eleganza e identità.“ La coerenza non è rigidità, ma forza che evolve – sottolinea l’ AD Concetta Mastrolia – Damast ha sempre creduto nel prodotto e nella ricerca. Puntoevirgola è la sintesi di 25 anni di coerenza, innovazione e design”. Il sistema, realizzato in acciaio inossidabile, integra un corpo ad incasso con comandi intuitivi e una doccetta monogetto con flessibile antitorsione e supporto magnetico. Un oggetto funzionale e allo stesso tempo iconico, pensato per offrire un’ esperienza d’ acqua versatile e performante. Accanto alla ricerca tecnica, Damast ha portato a Cersaie anche un progetto che parla il linguaggio dell’ arte: Yutori, la collezione firmata dall’ artista Antonio Spanedda, realizzata con materiali di scarto aziendali. Le opere – sedute trasparenti e luminose, arricchite da frammenti industriali – raccontano il valore del recupero come gesto rigenerativo e creativo.“ Non sono semplici sgabelli, ma vere e proprie opere d’ arte numerate, una diversa dall’ altra. Con Yutori abbiamo realizzato un obiettivo molto importante per l’ azienda: rendere fruibile l’ arte. Farla diventare oggetto quotidiano”. Il nuovo stand Damast, progettato per l’ occasione, riflette pienamente questo concetto: un luogo di incontro tra funzione ed estetica, tecnologia e sostenibilità. La designer Marta Ferri ha curato l’ ambientazione, arricchita da collaborazioni con Aruba( infrastrutture digitali e servizi cloud), Alice Ceramica, Inkiostro Bianco e Allegrini. Una rete di sinergie che racconta un modo di fare impresa aperto al dialogo tra mondi diversi.
www. damast. it
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