Il Bagno Oggi e Domani Nov/Dec 2025 | Page 36

MOODBOARD PER DEFINIRE ATMOSFERE E DARE VOCE AGLI OGGETTI
ESPLORARE LA MATERIA ATTRAVERSO L’ ASSENZA

BAGNO ARCHITETTURA LOUNGE, LET’ S TALK

MOODBOARD PER DEFINIRE ATMOSFERE E DARE VOCE AGLI OGGETTI

Le architette e designer Marina Del Monaco e Paola Lorenzoni hanno una visione del mondo e degli oggetti estremamente poetica, ogni scelta progettuale, materica, cromatica ha una caratteristica particolare e unica, quella di saper raccontare delle storie. Il loro approccio al progetto parte da una conoscenza del cliente, dall’ ascolto del suo vissuto e dei suoi bisogni. Da qui prende l’ avvio un dialogo che tocca argomenti diversi, apparentemente non pertinenti all’ elaborazione del progetto, durante il quale vengono recepite le esigenze più intime che, spesso, non vengono espresse. Il loro obiettivo è arrivare ad una conoscenza della persona che le aiuti a superare l’ espressione del bisogno e che restituisca un’ interpretazione coerente alle sue necessità, ma inaspettata. È un approccio che supera il concetto di funzione e che, invece, punta all’ intuizione dei desideri nascosti, all’ individuazione di prospettive non comunicate attraverso le parole, ma dedotte dai gesti e dal racconto. Le architette raccolgono un insieme di informazioni sottili che vengono trasferite nel progetto e diventano, principalmente, colore e materia, due elementi che funzionano da amplificatori emotivi. Per Paola Lorenzoni e Marina Del Monaco non è importante rappresentare solo la funzione di uno spazio o di un oggetto ma anche i sogni che custodiscono o che potrebbero suggerire: un esercizio di“ progettazione ergonomica delle emozioni”. Paola e Marina lavorano moltissimo con la composizione dei moodboard, una raccolta visiva di immagini, colori e texture che serve a definire l ' atmosfera o il concetto del progetto e, quindi, di avere un’ immediata visione di insieme capace di creare una sorta di“ utopia sensoriale” che soddisfa il bisogno nascosto delle proprie radici attraverso la percezione di un colo- re o il contatto con una materia. Per le architette“ il bagno è per eccellenza il luogo in cui si può recuperare il contatto con sé stessi, tuttavia il benessere non è solo il momento esperienziale vissuto attraverso le attrezzature, è, invece, un benessere emotivo che ci fa sentire accolti, che ci cura, e che ci aiuta ad avvicinarci al nostro modo di sentire”. In generale, la casa è un luogo in cui si celebrano delle piccole ritualità e l’ architetto deve essere in grado di creare degli spazi che siano lo scenario di questi riti quotidiani, dove ognuno può ritrovare sé stesso. Le architette immaginano“ il bagno del futuro come un ambiente in cui siano previste delle aree verdi, dove le piante non sono degli elementi aggiunti, ma veri e propri abitanti della casa, esattamente come le persone”.
Il benessere non è solo il momento esperienziale vissuto attraverso le attrezzature, è anche un benessere emotivo che ci fa sentire accolti, che ci cura, e che ci aiuta ad avvicinarci al nostro modo di sentire.
PAOLA LORENZONI E MARINA DEL MONACO architette e designer

ESPLORARE LA MATERIA ATTRAVERSO L’ ASSENZA

La pratica progettuale dell’ architetto e designer Francesco Meneghello adotta un linguaggio pulito, essenziale e astratto. Il suo è un attento lavoro di ricerca delle proporzioni, di elementi dotati di una forte presenza scenica ed estetica. Tutto viene ridotto all’ osso escludendo ogni forzatura verso ciò che è superfluo, rimane solo la materia. L’ architetto realizza spazi contemplativi destinati a persone curiose che hanno voglia di farsi stupire e di interagire sia con la fisicità del costruito, sia con il proprio universo interiore. Mirrorless, lo specchio dal carattere metafisico, privato della superficie riflettente, è un esempio calzante della sua filosofia progettuale. Lo specchio- non specchio dà la possibilità di guardare oltre la propria immagine attraverso una sorta di finestra sul mondo e invita a vivere un’ esperienza contemplativa. Nel 2024 l’ architetto ha fondato la sua identità di Collectible Designer denominata We don’ t
FRANCESCO MENEGHELLO architetto e designer
Il bagno è un luogo disconnesso, non è oggetto dell’ incursione tecnologica avvenuta in altri ambienti della casa. È un’ isola felice, un ritorno all’ essenza e al benessere antico. design, un nome che esprime una presa di posizione contro la diffusione del design meramente decorativo e consumistico. We don’ t design non è un brand, ma è un contenitore di esperienze progettuali e anticonformiste con una scala di valori comune che include l’ autenticità, l’ indipendenza, la responsabilità e concetti come sostenibilità e durabilità. Attraverso We don’ t design l’ architetto compie una riflessione sulla qualità dei prodotti e sul rifiuto della veloce sostituzione degli oggetti. L’ idea del bagno del futuro di Francesco Meneghello sembra esprimere un paradosso, secondo l’ architetto“ il bagno è un luogo disconnesso, non è oggetto dell’ incursione tecnologica avvenuta in altri ambienti della casa ed è un’ isola felice, in tutti i sensi. Il progetto della stanza da bagno rappresenta un ritorno all’ essenza e al benessere antico, primordiale”. Dal punto di vista progettuale l’ architetto afferma che“ l’ ambiente bagno non ha subito una grande evoluzione, sicuramente l’ ha avuta nella forma, ma non nel contenuto, che, nelle abitazioni private medie, rimane un po’ sempre lo stesso”. Secondo il suo punto di vista“ l’ idea del bagno diffuso che contamina, con la vasca o la doccia, la camera da letto o l’ outdoor, è solo un timido tentativo di condivisione domestica del benessere. Una possibile evoluzione potrebbe essere il bagno- salotto, luogo di meditazione e lettura”.
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