DALLA FABBRICA AL PRODOTTO
DESIGN PARTECIPATO PER IL CAMBIAMENTO
In un futuro sempre più complesso e interconnesso, le aziende devono prepararsi ad una nuova sfida: leggere i bisogni di una società che invecchia, si diversifica e accelera i propri ritmi. A spiegarlo è Francesco Rodighiero, designer di Design For All e voce autorevole nel design inclusivo attento al benessere delle persone, che ci offre uno sguardo lucido sulle trasformazioni in atto e sulle strategie da adottare per progettare il domani.
di Francesca Guerini Rocco
Quale sarà la società di domani? La società del futuro sarà sempre più articolata, più veloce e culturalmente più complessa. Già oggi e per la prima volta, convivono cinque generazioni, con ritmi, abitudini e bisogni profondamente diversi: un intreccio che nei prossimi anni si farà ancora più evidente. L’ invecchiamento della popolazione avrà un ruolo chiave: nel 2050 un terzo degli abitanti avrà più di 64 anni, diventando una fascia decisiva non solo nei consumi, ma anche nelle scelte collettive. È un cambiamento che le aziende non possono ignorare: bisogna ripensare in profondità prodotti, spazi e servizi, aprendosi ad una progettazione realmente inclusiva. Sostenibilità e l’ attenzione ai bisogni trasversali saranno centrali nei processi di ricerca e sviluppo. Non si può più pensare di progettare per una sola categoria o per noi stessi: bisogna iniziare a immaginare luoghi e oggetti per tutti, compresi i nostri futuri ospiti e noi stessi tra vent’ anni.
Quindi cambierà anche il target di mercato per le aziende dell’ arredobagno? Il target non sarà più unico né statico. Invecchiamento, longevità e diversità culturale impongono un cambio di prospettiva. Non si tratta solo di pensare agli anziani, ma di guardare l’ intero ciclo di vita, passando anche per esigenze temporanee— come una disabilità momentanea o un cambiamento improvviso nelle abitudini. Il bagno è un esempio emblematico: oggi molte soluzioni inclusive sono ancora frenate da barriere culturali e architettoniche. Gli ausili vengono percepiti come elementi“ per disabili” e non come dispositivi capaci di migliorare la vita di chiunque. Bisogna superare questo pregiudizio e progettare spazi belli, funzionali e universali, dove l’ accessibilità sia una qualità intrinseca.
Come devono attrezzarsi le aziende per restare al passo e come evolverà il bagno del futuro? Le aziende non possono più limitarsi a produrre: devono osservare, ascoltare e sperimentare. La vera innovazione nasce a monte, nella fase di ricerca e test, troppo spesso trascurata o affrontata solo a posteriori. Coinvolgere utenti diversi fin dall’ inizio significa anticipare bisogni, ridurre errori e costruire soluzioni realmente efficaci. Non è più tempo di progettisti solitari che interpretano la società: servono tavoli allargati, processi partecipativi e un approccio condiviso alla progettazione. Serve, però, un approccio“ gentile” all’ innovazione, capace di accompagnare il cambiamento passo dopo passo, offrendo soluzioni evolutive, ma riconoscibili. La multiculturalità, per esempio, diventerà un elemento centrale: un bagno d’ aeroporto, per esempio, dovrà accogliere rituali e pratiche di culture diverse. Allo stesso tempo, in una società accelerata e stressante, il bagno sarà vissuto sempre più come rifugio e luogo di benessere personale. Per questo dovrà essere flessibile, condiviso e adattabile ai cambiamenti del quotidiano. Il futuro non si gioca solo sulla tecnologia o sul design, ma sulla capacità di leggere la complessità con empatia e intelligenza culturale. Chi saprà farlo, costruirà non semplici prodotti, ma veri strumenti di vita.
FRANCESCO RODIGHIERO Designer di Design For All
20