Il Bagno Oggi e Domani Giu/Lug 2025 | Page 63

Attualità GDW 2025
con l’ installazione site specific ANNIE dello Studio Caarpa Architettura che ha restituito ai cittadini Piazza San Lorenzo, con foglie giganti di ninfee su cui accomodarsi, ascoltare musica, osservare i passanti, prendersi una pausa dalla visita a una davvero ricca e eccitante GDW.
CAMBIELLI: IL NUOVO ATELIER BAGNO A GENOVA È in questo contesto che si colloca Cambielli Genova Atelier, uno spazio che interpreta pienamente l’ essenza del tema Materia. Nato dalla lungimiranza del Gruppo Cambielli, che dal 1919 accompagna l’ arredobagno nella sua evoluzione, l’ atelier apre le porte di Via Canneto il Lungo 42R al dialogo con designer, artigiani, professionisti e privati per dar forma a un benessere che sia, al contempo, bello, funzionale e sostenibile.“ Cambielli Genova Atelier è uno showroom di arredobagno davvero sui generis – racconta Daniele Ramos, Responsabile macro area dorsale Tirrenica di Cambielli Spa- che trae grande ispirazione dalla storia del luogo che ha deciso di abitare, ossia lo storico atelier genovese di moda Sidoti. Oggi all’ interno di questo spazio si trovano le grandi marche dell’ interior design per l’ arredobagno: Bellosta, Atlas Concorde, Novellini, BGP, RCR, Marazzi, Arbi, Azzurra Arredamento, Scab, Flaminia, Ceramica Globo, Zehnder.... Una sorta di faro sulla materia secondo la sua essenza e luce, riportando la luce della tradizione genovese” conclude Daniele Ramos. Partendo dalla materia come mezzo per realizzare i propri desideri, in occasione della GDW Cambielli Genova Atelier ha costruito un vero e proprio percorso sensoriale e progettuale che si snoda in tre spazi fisici e altrettanti momenti emozionali. Ce lo racconta Mara Margutti, coordinatrice progetto Cambielli Genova Atelier:“ I visitatori accolti dall’ ingresso di Piazza San Lorenzo hanno potuto osservare e toccare con mano i materiali tipici del mondo arredobagno— l’ ottone, il legno, l’ argilla, il vetro— e seguirne l’ evoluzione, parola chiave di Cambielli, che li vede plasmati, passaggio dopo passaggio, dalla sapienza artigiana. Un racconto vero e proprio che spiega come prendono vita gli arredi per il bagno. Per non perdere la memoria del luogo, ma soprattutto per
TELARE LA MATERIA: L’ ARCHEODESIGNER CHE RIGENERA I RIFIUTI DELLA FAST FASHION
Davide Balda, giovane ricercatore e designer genovese, si presenta alla GDW 2025 come un“ archeodesigner” con le idee molto chiare: la progettualità deve essere un gesto consapevole e gentile. Come Telare la Materia, il suo progetto vincitore del premio Under 35 promosso da DiDe che trasforma gli scarti tessili in un nuovo vocabolario materico. L’ obiettivo? Ridurre l’ impatto ambientale dell’ industria della moda riutilizzando le fibre dove nascono. Un’ innovazione“ archeomaterica” che unisce antica sapienza e visione futura. Come nel reportage di un bagno votato al relax, qui ogni materiale racconta una storia di rigenerazione e armonia tra uomo e ambiente. Sviluppato dal Centro di Ricerca Fabrica con Benetton Group, Telare la Materia apre le porte al Symbiocene, un’ era nuova dove prevale il dialogo uomomateria. Il processo manuale di macinazione, infatti, riduce i tessuti in fibre sintetiche e organiche, pronte per essere rigenerate in tre declinazioni concrete: Tecnosoil per fertilizzare le piante, Building Material per intonaci e moduli isolanti e Nuno Felt, un feltro leggerissimo che unisce le fibre recuperate alla garza di seta. Un modello creativo e virtuoso per un domani davvero circolare.
guardare al futuro con creatività, nella seconda tappa abbiamo esposto un abito realizzato interamente in carta da parati da Tiziana Sidoti, la titolare dell’ atelier di sartoria che era qui prima di noi. Il terzo ambiente, invece, è dedicato al pensiero: in uno spazio onirico ispirato a Alice nel Paese delle Meraviglie, con al centro una grande scacchiera e grandi fiori di carta, i nostri ospiti hanno potuto immergersi in forme, colori e visioni come un riflesso del loro mondo interiore”. L’ esperienza di questo percorso allestito per la GDW rappresentava il preambolo ideale per la visita allo showroom dislocato su due piani.