DALLA FABBRICA AL PRODOTTO
IL FUTURO? MATERIALI PENSANTI
Se è vero che la rivoluzione del design e della produzione arredobagno passerà dai materiali, ci chiediamo: quali saranno i materiali di domani? Quali le loro caratteristiche? L’ architetto e designer Marco Carini, che da anni esplora e sperimenta nuovi materiali con l’ obiettivo di fornire all’ industria nuove chance, è convinto che la risposta arriverà come sempre dalla natura. Quindi industrializzazione e naturalezza troveranno un equilibrio?
Il valore della materia tra etica, intuizione e memoria artigiana. Sughero, miceti, canapa, l’ intramontabile legno e impasti di argilla: la natura risponde così al bisogno urgente di materiali innovativi per l ' industria del mobile e dell ' arredobagno.“ La scelta dei materiali non è più solo una questione estetica o funzionale: è un atto etico” dichiara Marco Carini, architetto e designer che invita a ripensare l ' industria a partire dalle materie prime come vettori di valori e memoria, a sostegno della responsabilità progettuale. Una riflessione profonda che mette al centro l’ uomo, la natura e il tempo, e seleziona superfici che parlano di sostenibilità, storia e rigenerazione.
MARCO CARINI Architetto e designer
Quanto conta la ricerca sui materiali quando si parla di innovazione di prodotto? Incide almeno per il 50-60 %. Non è un processo freddo da laboratorio: l’ innovazione nasce da intuizioni, a volte casuali, che richiedono la collaborazione costante di un team con competenze chimiche. La sensibilità del designer deve affiancarsi a chi sa“ leggere” a fondo la materia. Le scoperte nascono quando ci si chiede: perché questi due materiali non potrebbero convivere? Così per esempio è nato un biocomposito alternativo alla pietra, realizzato con un’ azienda di arredi utilizzando terra cruda, canapa, quarzi e ossidi. Grazie a questo materiale, non dobbiamo più estrarre la pietra dal terreno e a fine ciclo, in fase di smaltimento, andiamo ad arricchire il terreno anziché inquinarlo. Questa è la vera rivoluzione.
Oggi quali nuovi materiali offrono nuove prospettive per l ' industria dell’ arredobagno? Il sughero ha una straordinaria capacità di tenere in equilibrio natura e industria: va raccolto ogni nove anni, in armonia con i cicli vegetali. Anche i funghi hanno potenzialità enormi come isolanti naturali: abituati a gestire l’ umidità e si adattano bene agli ambienti domestici. Ottimi anche gli impasti a base di argilla, calce, materiali naturali e locali. Il legno naturalmente, un ponte tra passato e futuro, oggi più che mai centrale per un ' industria che necessita di più consapevolezza e meno standardizzazione, anche nel bagno, dove le superfici devono respirare, le finiture depurare, i materiali restituire più di quanto consumano.
Quali saranno i materiali del futuro prossimo? La gomma naturale, ricavata dal caucciù, potrebbe tornare in auge, anche recuperando terreni abbandonati. I materiali vegetali: canapa, terra cruda, leganti naturali, lavorando con impasti semplici, fotocatalitici, a zero emissioni. Sono materiali che depurano l’ aria e si integrano perfettamente con il nostro modo di abitare.
Le aziende sono pronte a recepire la sostenibilità come volano dell’ innovazione a cui destinare importanti investimenti? Non tutte. È una questione di affinità elettive. Le più ricettive sono quelle abituate a confrontarsi con la materia e a sperimentare impasti. Ma anche in ambiti più ampi dell’ arredo, il dialogo costante porta a fare scelte autentiche senza cavalcare un trend. Bisogna ragionare come l’ uomo che piantava gli alberi nel racconto di Jean Giono: ogni giorno fai qualcosa, consapevole che non tutto germoglierà subito. Ma quel seme, prima o poi, darà frutto.
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