Il Bagno Oggi e Domani Dicembre 2025 | Page 20

DALLA FABBRICA AL PRODOTTO

LA STRATEGIA È IN SEDE( AZIENDALE)

Spazio di lavoro, luogo di accoglienza ed esposizione, ma anche strumento efficace per comunicare la propria identità. La sede aziendale, oggi, racconta stile, valori e visione del brand: l ' architettura diventa un linguaggio immediato e traduce gli spazi in cornici strategiche per esprimere autenticità e creare relazioni.
a cura di Francesca Guerini Rocco
In un momento in cui la sede aziendale supera il ruolo di semplice luogo produttivo per diventare un vero strumento di comunicazione, il progetto degli spazi assume un valore strategico. A spiegarcelo è Luca Baldini, co-fondatore di Q-Bic, studio fiorentino che da anni interpreta l’ identità delle aziende attraverso l’ architettura.
Q-Bic è uno studio multidisciplinare attivo nel recupero architettonico, negli spazi industriali e nelle nuove sedi aziendali. Qual è il vostro approccio e quali gli aspetti fondamentali da considerare?
Lavoriamo su scale molto diverse-“ dalla città alla pentola”- diciamo spesso, passando da grandi rigenerazioni urbane come l’ ex Manifattura Tabacchi a Firenze fino a prodotti e complementi per il bagno. Cambiano le dimensioni, ma il metodo resta lo stesso: partire dai luoghi, viverli, ascoltarne la storia. A Firenze dialoghiamo con l’ esistente storico; Milano, invece, ci immerge in un’ industrialità da rispettare e interpretare, anche contrapponendoci. Non si tratta di essere filologici: amiamo il contrasto, l’ incontro tra elementi diversi, purché siano armonizzati con cura. Lo spazio, soprattutto quando diventa showroom, deve essere una cornice che mette in risalto ciò che contiene. Lo showroom Treemme a Milano ne è un esempio: un contenitore monomateriale in ferro nero, pensato come un teatro, per far emergere il prodotto.
Vale lo stesso per una sede aziendale? Un luogo di lavoro deve diventare anche un ambiente di incontro? Assolutamente. Ogni progetto – ufficio, hotel, showroom – è prima di tutto un luogo di scambio.
Una sede non dovrebbe essere un posto da cui fuggire, ma uno spazio di benessere. Serve equilibrio tra aree operative e zone dedicate alle relazioni interne ed esterne. Una sede ben progettata racconta l’ azienda a chi varca la soglia- clienti, agenti, fornitori- e favorisce la collaborazione. È fondamentale differenziarsi in modo autentico, non solo a parole. Spesso ci confrontiamo con general contractor che propongono soluzioni standardizzate: rassicurano, ma si rischia l’ omologazione. Progettare richiede invece il coraggio di sperimentare, restando fedeli all’ identità del brand.
Le sedi aziendali stanno assumendo un ruolo comunicativo più forte? Sì ed è un cambiamento significativo. Un tempo l’ azienda era solo luogo di lavoro. Oggi, paradossalmente, mentre il virtuale cresce, lo spazio fisico acquisisce ancora più valore: deve accogliere, stupire con misura, essere credibile. L’“ effetto wow” dura un minuto; ciò che serve è qualità costante, capace di parlare il linguaggio dell’ azienda ogni giorno. Progettare significa anche investire e avere fiducia: con Treemme, ad esempio, c’ è stata subito una grande sintonia perché hanno scelto di differenziarsi. Oggi gli spazi devono supportare modalità di lavoro fluide, non ingessate, per rispondere ad esigenze sempre più ibride.
Come si possono veicolare i valori aziendali verso i visitatori esteri attraverso l’ interior design? Dipende dai valori, ma il punto di partenza è mostrare il prodotto e i processi che lo generano. Le aziende oggi comunicano sempre più sostenibilità e benessere, e questi temi devono essere percepibili negli ambienti di lavoro, non solo dichiarati.
L’ architetto MANUELA ASTONE, Senior Project Manager dello Studio Apostoli
LUCA e MARCO BALDINI, fondatori dello Studio Q-BIC
20
Sala mostra e sala formazione sono strumenti efficaci in questo senso? Sì. Formare dipendenti e ospiti significa farli sentire parte del sistema aziendale, mentre lo showroom può essere un ambiente dedicato o un percorso diffuso che attraversa gli spazi e restituisce l’ identità del brand. Un linguaggio silenzioso ma potentissimo, quando progettato con coerenza.