P I L E T T A
Anty Pansera e il Bauhaus : un importante passaggio in rosa
Fra le innumerevoli pubblicazioni e la convegnistica ( oltre alla docenza , sempre rivolta all ' arte , al design e alla distribuzione ), Anty Pansera , pur essendo da anni Presidente ( dopo esserne stata una delle fondatrici ) di " D come Design , non aveva ancora affrontato , se si escludono - con tutta probabilità alcune conferenze in giro per la Penisola - l ' argomento del Bauhaus , puntando non ai soliti noti interpreti maschili di quella Scuola ( rimasta basilare fra le due guerre e anche oggi ), ma approfondendo , al femminile , il contributo di circa 500 ragazze che passarono da Weimar per arrivare a Dessau e concludere - per altrui desiderata - a Berlino . Così , quasi in un silenzio monastico , l ' autrice di tanti saggi sul progetto ( nel 1995 pubblicò addirittura un dizionario del design italiano tutt ' ora vigente ), ha saputo aggiungere , ai lavori ( che altri stimati amici quali : Philippe Daverio e Vanni Pasca- Raymondi , da non molto scomparsi avevano raccontato ), il " pezzo " mancante di quella Storia non solo germanica , cui avevano aderito da tutto il mondo ( con una sparuta presenza italiana ), donne che avevano una visione e il desiderio di andare verso la parità di genere ( anche nelle professioni ), sulla quale ci si batte ancora oggi a oltre cento anni di distanza da quel breve periodo , che fu semplicemente fantastico , per quel mezzo migliaio di coraggiose . Pansera descrive il periodo con una ricerca attenta e approfondimenti costati a questa storica delle arti e del design , con la quale ho avuto il grande onore di affiancarmi in attività culturali , nel corso di tre decenni , cogliendo significativi suggerimenti , ponendomi ad ascoltare gli interventi , cogliendo il suo dotto sapere . Edito da Nomos Edizioni , " Bauhaus al Femminile " si dipana in 300 pagine , partendo da una copertina che è di già una sintesi non solo graficamente interessante ( Tipiblu com .), in cui appaiono delle cifre parziali e un totale , che fa " 494 ", un numero in cui sono racchiuse le ragazze che fecero esperienza alla libera corte di Gropius . L ' apporto intellettuale di Pansera , critico del design , non solo storica , si affianca Daria Grimaldi , con una sua apertura . Poi il braccio destro di Anty , Mariateresa Chirico , che completa questo libro con un elenco delle " ragazze-in-sintesi " , già nei 6 risguardi di copertina , ben risolte graficamente , per ritrovarle in un doppio elenco nelle ultime 33 pagine dove si possono leggere , in una gabbia che facilita la consultazione , nomi , cognomi , diminutivi e altri dati personali che ricostruiscono quella avventura al femminile sgorgata nel finire del 1919 , che mancava narrata a chi è esperto o curioso del design . In attesa che Pansera affronti , un poco più in là , gli effetti che ha avuto la successiva Scuola di Ulm , nella Germania divenuta democratica dopo il 1945 , scrivendo il suo pensiero , sul successivo volume che probabilmente editerà . Così come ci aspettiamo un commento sulla Scuola Olandese , assai più contemporanea , attorno alla quale - insieme negli anni ' 80 e ' 90 - abbiamo organizzato convegni di spessore sul crescente desiderio di prodotti progettati per una utenza che cerca il bello e fruibile nella sicurezza degli individui . ( O . G . C .)
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