I PIACERI DELLA VITE NUMERO ZERO - DIC 2016 | Page 39

<< Il segreto è nel trovare il giusto equilibrio tra la voglia della vite di crescere e l ’ esigenza dell ’ enologo di avere una buona uva >>.

<< Il segreto è nel trovare il giusto equilibrio tra la voglia della vite di crescere e l ’ esigenza dell ’ enologo di avere una buona uva >>.

vestite di giallo . La Romagna era , ed in parte è rimasta , dominio di grandissime cooperative industriali che producevano milioni di bottiglie e che hanno modellato migliaia di ettari di campagna romagnola su questo business . Ma il mondo cambia velocemente e così le abitudini dei consumatori . Oggi , al bere quotidiano , si preferisce il bere saltuariamente prediligendo però qualità e tipicità , senza nemmeno star troppo a badare al prezzo . Si preferisce il vino che regali emozioni a quello che serva semplicemente a mandar giù il boccone . Ed è così che alcuni coraggiosi , nella patria del vino da prezzo , da qualche anno stanno scegliendo la qualità , sperimentando le potenzialità di vitigni quali il Sangiovese e il Trebbiano . E in questo contesto , una effervescenza particolare si nota sulle colline cesenati dove , per esempio , si contano 13 produttori che sono riuniti nel Consorzio dei piccoli produttori di vino e olio delle colline cesenati , con altre aziende quali , ad esempio , Podere Palazzo , i Filarini , Zavalloni o il Glicine che , ciascuna con caratteristiche proprie , interpretano la Romagna e i suoi vini storici . Sempre sulle colline intorno a Cesena abbiamo potuto visitare
Montaia , un ' azienda che , dopo il cambio di gestione , ha intrapreso una trasformazione netta , esplorando modalità e tecniche nuove per cambiare sé stessa e dedicarsi alla qualità . Per trasformare radicalmente un ' azienda che produce vino , la prima cosa da fare è lavorare sulle vigne per migliorare la materia prima . E per capire come , abbiamo parlato con Mirco , il cantiniere , e Sergio Parmegiani l ’ enologo . Ci hanno subito spiegato che nella riconversione hanno dovuto fronteggiare due tipi di problemi , quasi paradossali : la grande fertilità dei terreni e la grande robustezza dei vitigni romagnoli . “ Per far un buon vino - ci spiega Sergio- dobbiamo convincere la pianta a non sfruttare tutto il terreno per far legno e foglie ma anche per far l ’ uva . Il segreto è nel trovare il giusto equilibrio tra la voglia della vite di crescere e l ’ esigenza dell ’ enologo di avere una buona uva ”. Mirco invece ci racconta del grande lavoro di conversione della raccolta meccanizzata alla raccolta manuale e di come hanno microzonato i vigneti analizzando le esposizioni e l ’ altimetria e tutte le variabili che influiscono sui tempi di maturazione dei grappoli e di riflesso sui tempi di raccolta . " Passare da un lavoro impostato
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