I PIACERI DELLA VITE NUMERO ZERO - DIC 2016 | Page 30

Pochi minuti a piedi e ci troviamo davanti all’ ingresso del suo piccolo grande mondo. Un’ antica scala in pietra ci fa scendere di circa 4-5 metri al di sotto del piano stradale. Qui ci si presenta la spettacolare " champagneria " di Fausto, incastonata tra archi di mattoni di travertino. Le antiche pareti sono completamente rivestite da cataste di bottiglie. La luce è fioca, ma sufficiente a far risplendere i colori brillanti degli autoctoni abruzzesi nelle borgognotte incastonate nei pupitre. E poi, sparsi un pò dappertutto, ci sono gli strumenti di lavoro di Fausto, alcuni addirittura autocostruiti, con il suo ingegno e la sua passione. Siamo conquistati. Decidiamo così di acquistare un paio di bottiglie da far assaggiare ai nostri amici. Ed é così che Fausto ci conduce nella " white room " che si trova proprio di fronte l ' entrata dell’ antica cantina. E ' una piccola e luminosissima saletta da degustazione completamente bianca
( per valutare al meglio le sfumature di colore del vino). Lo stile però qui é praticamente agli antipodi rispetto alla cantina: l ' arredamento é ipermoderno, sobrio, austero, lineare ed essenziale. L’ ennesimo contrasto, anche questo però voluto, cercato, calcolato. Questo è il mondo di Fausto, nel quale passa gran parte delle sue giornate. Forse é per questo che da quelle parti viene affettuosamente soprannominato“ il vinificatore folle”. Ma questa è senza dubbio una sana e lucidissima follia. ■
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