I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 51
TERAPIA DELL‘ALLERGIA AI FARMACI
La terapia dell'allergia ai farmaci prevede come primo provvedimento quello di
evitare un'ulteriore esposizione del paziente al farmaco interessato.
Un iter accurato permetterà, nel caso di un paziente allergico ad un antibiotico
betalattamico, di evidenziare il farmaco responsabile con precisione e di sconsigliare
quindi non più tutte le betalattamine che comprendono penicilline naturali e
semisintetiche, cefalosporine, carbapenemi e monobactami (in pratica rappresentano
il 65-70%,degli antibiotici in commercio) come in passato ma solo il farmaco
responsabile e quelli strutturalmente simili ad esso.
Se però il paziente dovesse per forza assumere un determinato farmaco a cui è
sensibile si può procedere in ambiente particolarmente qualificato ad una
desensibilizzazione che appare comunque giustificata solo in casi eccezionali come
per esempio un diabetico in trattamento con insulina o un paziente HIV positivo con
intolleranza al cotrimossazolo o alla sulfadiazina.
TRATTAMENTO DEGLI AVVELENAMENTI
L‘eliminazione dei veleni può essere accelerata incrementando l‘attività delle vie
escretrici normali, oppure con la dialisi o l‘emoperfusione. L‘uso di queste metodiche
dipende dalla natura dell‘avvelenamento, dalla disponibilità di attrezzature idonee e
dalle condizioni del paziente. Il "wash out" del veleno mediante l‘aumento del
volume urinario è efficace di rado, se non mai. Talvolta può essere di aiuto
l‘alcalinizzazione o l‘acidificazione delle urine: in generale, gli acidi deboli vengono
trattenuti ed escreti nelle urine alcalinizzate e le basi deboli nelle urine acidificate.
Per esempio, nell‘ingestione acuta di salicilati, il bicarbonato di sodio 2-3 mEq/kg
EV aumenta significativamente l‘escrezione.
L‘efficacia dell‘emodialisi e della dialisi peritoneale è stata accresciuta dallo sviluppo
della dialisi lipidica, che rimuove dal sangue le sostanze liposolubili, e
dell‘emoperfusione, che elimina dal sangue veleni specifici con più rapidità ed
efficienza Tuttavia, queste tecniche sono inutili se il veleno ha un grande volume di
distribuzione (cioè se viene accumulato nel tessuto adiposo) oppure se viene legato in
maniera estensiva alle proteine tissutali. Per esempio, soltanto dal 3 al 5% della
digossina totale corporea si trova nel sangue, co sicché l‘emoperfusione risulta
inefficace, nonostante assicuri una rapida clearance. Similmente, gli antidepressivi
triciclici sono ampiamente confinati ai compartimenti extravascolari.
SINTOMATOLOGIA E TRATTAMENTO
DI AVVELENAMENTI SPECIFICI
Veleno
Sintomatologia
Trattamento
ACE-inibitori
Vomito, ipotensione,
Emesi, carbone attivo,
convulsioni
terapia di supporto
Acefato: v. Organofosfati
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