I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 489

1) interazione tra una molecola (ligando), rappresentata da un mediatore, un ormone o altro, che si lega ad un recettore; 2) modificazioni di potenziale della membrana cellulare, quali l'arrivo di un impulso nervoso o di un potenziale d'azione; 3) modificazioni intracitosoliche di concentrazione di ioni, pH o altri messaggeri. Quanto succintamente detto ha valore generale per tutti i canali di membrana; entrando nel merito dei canali per il Ca++, si ritiene che ne esistano almeno di due tipi. Uno posto sulla membrana plasmatica, in grado di aprirsi e permettere l'ingresso degli ioni Ca++ in risposta a modificazioni di voltaggio (potenziale d'azione) ed a ligandi specifici. Il secondo tipo (la cui esistenza è al momento solo postulata) si troverebbe sulle membrane del reticolo sarcoplasmatico e si attiverebbe in risposta a potenziali di azione. L'apertura di questi canali (che sono selettivi tra ioni bivalenti e monovalenti, ma permettono il passaggio di Mg++ e Ba++) sarebbe responsabile del rapido aumento del Ca++ intracitosolico durante il potenziale d'azione della cellula muscolare. Gettata cardiaca I cenni di ultrastruttura del miocardio sopra riferiti permettono di comprendere la differenza tra tensione o forza di contrazione e contrattilità o velocità di accorciamento delle fibre. La tensione è in rapporto al numero dei siti attivi, cioè dei punti in cui il legame del Ca++ alla troponina favorisce la formazione del complesso actina-miosina. Entro ampi limiti quanto maggiore è la distensione delle fibre (per aumento del ritorno venoso - precarico - o per ostacolo allo svuotamento - postcarico) tanto maggiore è il numero dei siti attivi che vengono in contatto, quindi maggiore è la tensione sviluppata (legge di Frank-Starling). Viceversa l'inotropismo o contrattilità è indipendente dal riempimento o dallo svuotamento ed è in funzione della velocità con cui i siti attivi vengono a contatto. La tensione influenza in modo diretto la capacità di pompa del cuore cioè il volume ematico spostato ad inotropismo costante. La tachicardia, e in genere l'intervento del simpatico e delle catecolamine, aumentano il livello della contrattilità cioè di inotropismo. Con l'interazione della tensione e della contrattilità il cuore sano può modulare il suo rendimento, sotto forma di gettata cardiaca, aumentandola fino a 5-8 volte, come avviene nello sforzo massimo, senza variare la sua pressione sistolica e diastolica. Il lavoro sviluppato dal cuore durante la contrazione produce quindi energia meccanica, sotto forma di velocità iniziale impartita dai ventricoli al sangue che entra nei due grandi vasi arteriosi, e sotto forma di calore. Il cuore normale opera ad un livello di inotropismo che non è il massimo possibile, per lo meno a riposo, ma è il più economico. In condizioni di attività con aumentata richiesta di O2 da parte dell'organismo, la stimolazione simpatica del cuore, che eleva il livello di inotropismo, e l'accresciuto 489