ad ascoltare il martellare a fuoco , ton ton ton , nella notte insonnolita . Non c ’ era nella notte altro splendore che di lontane costellazioni , e non c ’ era altro suono di campana , se non della campana delle nove , che da Barga ripete al campagnolo : - Dormi , che ti fa bono ! bono ! bono ! - Non capparone ardeva per le selve , zeppo di fronde aspre dal tramontano ; non meta di vincigli di castagno , fatti d ’ agosto per serbarli al verno ; non metato soletto in cui seccasse a un fuoco dolce il dolce pan di legno : sopra le cannaiole le castagne cricchiano , e il rosso fuoco arde nel buio . Al buio il rio mandava un gorgoglìo , come s ’ uno ci fosse a succhiar l ’ acqua . Tutto era pace : sotto ogni catasta sornacchiava il suo ghiro rattrappito . In cima al colle un nero metatello fumava appena in mezzo alla Grand ’ Orsa .
Che bruciava ?... La quercia , assai vissuta , fu scalzata da molte opre , e fu svelta e giacque morta . Ma la secca scorza , all ’ acqua e al sole rifiorì di muschi ; e un ’ altra vita brulicò nel legno che intarmoliva : un popolo infinito che ben sapeva l ’ ordine e la legge , v ’ impresse i solchi di città ben fatte . E chi faceva nuove case ai nuovi , e chi per tempo rimettea la roba , e chi dentro allevava i dolci figli ,