I_Canti_di_Castelvecchio Canti di Castelvecchio | Page 17

Come il povero vecchio ora dispera, vicino al Rio che mormora perenne!
Sono mesto. Perché? Non lo so dire. Intanto, tra le canne, tra la stipa, sento un brusire ed uno squittinire,
che dico? un parlottare piano piano. Ma sì, parlano a me, che dalla ripa tacito ascolto, il mento su la mano.
Sento: IL PITTIERE
- Tin tin! anche te? che c’ invidi due pippoli e due gremignoli? tin tin, te che piangi sui nidi che pìano pìano soli?
Si viene, tu vedi, da bianche montagne, da boschi d’ abeti, con l’ ale, puoi credere, stanche.
Si fa questi bruci, che sono nei bussoli e negli scopeti... Sapessi che fame!... Sii buono!-
E poi: LA CAPINERA
- Tac tac! anche te? non rammenti le sere di quella tua mesta città? le tue lagrime ardenti? quel canto d’ ignota foresta
tra l’ onda di tante campane, tanti urli di folla, e tra il sordo