Come il povero vecchio ora dispera , vicino al Rio che mormora perenne !
Sono mesto . Perché ? Non lo so dire . Intanto , tra le canne , tra la stipa , sento un brusire ed uno squittinire ,
che dico ? un parlottare piano piano . Ma sì , parlano a me , che dalla ripa tacito ascolto , il mento su la mano .
Sento : IL PITTIERE
- Tin tin ! anche te ? che c ’ invidi due pippoli e due gremignoli ? tin tin , te che piangi sui nidi che pìano pìano soli ?
Si viene , tu vedi , da bianche montagne , da boschi d ’ abeti , con l ’ ale , puoi credere , stanche .
Si fa questi bruci , che sono nei bussoli e negli scopeti ... Sapessi che fame !... Sii buono ! -
E poi : LA CAPINERA
- Tac tac ! anche te ? non rammenti le sere di quella tua mesta città ? le tue lagrime ardenti ? quel canto d ’ ignota foresta
tra l ’ onda di tante campane , tanti urli di folla , e tra il sordo