perduto, fino alla formulazione di un ‘abbozzo di sistema’ che prelude alla filosofia dello spirito
assoluto.
Esame generale del contenuto dei singoli scritti
In ordine cronologico, quello seguito dal Nohl nel raccoglierli, essi sono:
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Religione popolare e cristianesimo. Frammenti;
La vita di Gesù;
La positività della religione cristiana. Rifacimento del 1800. Stesura originaria;
Lo spirito del Cristianesimo e il suo destino;
Frammento di sistema del 1800.
Si tratta, come precedentemente detto, di scritti per molti versi ancora immaturi, elaborati da un Hegel
ancora studente che sono stati scoperti e pubblicati solo dopo la morte del filosofo. Sono interessanti
tuttavia perché mettono in luce la maturazione del pensiero hegeliano e fanno emergere alcuni aspetti
della sua filosofia che resteranno permanenti. Essendo quello hegeliano un pensiero in fieri, si trovano
apparenti contraddizioni tra uno scritto e l’altro e bisogna saper cogliere contemporaneamente le
differenze che ci sono innegabilmente tra questi scritti, ma anche quella sorta di percorso unitario che
Hegel segue. L’argomento trattato in tali scritti è la religione e non la teologia, nonostante il titolo,
come già rilevato: infatti in essi Hegel non parla di Dio (teologia), bensì del rapporto dell’uomo con
Dio (religione). È importante questa precisazione perché evidenzia come l’interesse di Hegel sia
sempre riservato, fin dall’inizio, alla realtà umana. Non a caso delle tre parti in cui si articola il
pensiero hegeliano l’unica a non essere pienamente sviluppata è la filosofia della natura, che esula dagli
interessi di Hegel il quale non ha, del resto, una formazione scientifica, ed è convinto che il grande
attore dell’intera realtà sia lo spirito, il quale si manifesta in diverse forme, anche ‘alienate’, ovvero
apparentemente diverse da sé (e la natura sarà esattamente questo, spirito alienato in una realtà
apparentemente diversa da sé).
Dopo queste considerazioni generali passiamo ora ad analizzare un po’ più nello specifico i diversi
scritti che compongono il corpus dell’opera giovanile hegeliana.
Il primo scritto è intitolato: Religione popolare e cristianesimo (1792-94). L’aggettivo popolare,
occorre subito chiarirlo, vuol dire religione condivisa da tutto il popolo, non sta per divulgativa, bensì
vuol dire “religione del popolo”, allude ad una religione che tende ad identificarsi con l’identità
nazionale di un popolo. L’argomento centrale qui è un paragone tra la religione degli antichi Greci e il
Cristianesimo che fin dall’inizio va a tutto vantaggio della religione greca.
Può sembrare curioso che uno studente di teologia luterana dichiari esplicitamente la propria
preferenza per la religione dell’antico popolo greco, ma la sua vicinanza alla soggettività greca può
essere rintracciata anche in un poemetto, dal titolo: Eleusi che in quegli stessi anni egli dedica all’amico
Hölderlin. Hegel mostra interesse per il rapporto che la religione greca riusciva a intessere tra
individuo e società: le stesse figure di Socrate e di Gesù, erano state spesso identificate nel corso della
storia, ma lui si discosta da questa identificazione, anzi sostiene che il messaggio di Socrate vada
privilegiato rispetto a quello di Gesù a causa delle differenti richieste che hanno fatto ai loro seguaci.
Ai suoi discepoli Socrate non chiede di abbandonare il loro ruolo nella società, a nessuno, qualsiasi
attività svolga, chiede di uscire dalla società, invita anzi tutti a svolgere normalmente il proprio
mestiere, ma avendo chiara coscienza del senso di ciò che fanno. Sull’altro versante, il messaggio di
Gesù può essere riassunto nelle parole che egli rivolge a Pietro invitandolo ad abbandonare il lavoro
di pescatore per diventare ‘pescatore di uomini’, apostolo: chiede ai propri discepoli di abbandonare il
loro ruolo per cambiare radicalmente e per staccarsi dalla società in vista di una nuova vita. Nell’ottica
hegeliana, l’atteggiamento di Socrate e della religione greca in generale è migliore rispetto a quello di
Gesù e del Cristianesimo: nel mondo greco, infatti, la religione non stacca l’uomo dalla società, ma lo
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