Premessa : un Hegel inusuale in classe
Trovandosi in una quinta liceale e dovendo iniziare a presentare agli studenti la figura e il pensiero di
Hegel, di questo filosofo così importante nella storia del pensiero occidentale, così amato e contestato
già al suo tempo, col quale tuttavia nessun orientamento filosofico, politico o religioso sorto dopo di
lui ha potuto evitare in qualche misura di fare i conti, pur piegandolo alle proprie esigenze, come
sempre accade, e al contempo così ‘astruso’, così difficile da spiegare ai nostri giovani allievi, così a
prima vista lontano e distante dal loro mondo e dai loro problemi quotidiani, si potrebbe iniziare a
“raccontare” della vita di un giovane intellettuale tedesco, molto intelligente, senza dubbio, molto
prolifico nella scrittura, ma dai pensieri così contorti nella sua mente da non riuscire, per molti anni, ad
esprimerli in parole comprensibili a chi non fosse…dentro la sua testa.
Eppure, se si apre un libro di testo, uno di quelli che comunemente si adottano a scuola, già dalle prime
pagine dedicate alla vita di Hegel, dopo la data e il luogo di nascita (Stoccarda 1770), si trovano più o
meno espressioni di questo tipo: “filosofo ufficiale dello stato prussiano, dittatore della cultura tedesca e più tardi di
quella occidentale….”.
E se poi si va a guardare, come fanno oggi tutti i nostri studenti, che cosa è scritto di Hegel su
Wikipedia, limitatamente, per adesso, ai soli anni giovanili e di formazione, non sognandoci neanche di
“far studiare” il nostro tutto d’un fiato, ma cercando di presentarlo gradatamente e nella maniera
più…digeribile, si trova quanto trascritto alla lettera qui di seguito:
“È autore di una delle linee di pensiero più profonde e complesse della tradizione occidentale. Partendo dal lavoro
dei suoi predecessori nell’idealismo (Fichte e Schelling) e con influenze e suggestioni di altre passate teorie, sviluppò
una filosofia nuova in sé, completamente innovativa e rivoluzionaria. La sua visione storicista e idealista della realtà
nel suo complesso ha rivoluzionato il pensiero europeo al punto da renderlo un importante precursore della filosofia
continentale e del marxismo.
Hegel sviluppò un quadro teorico completo, un “sistema” (idealismo assoluto), intensificando il rapporto tra mente e
natura, soggetto e oggetto della conoscenza e della psicologia; e tenendo conto, nella sua prospettiva, dello stato, della
storia, dell’arte, della religione e della filosofia. In particolare, ha sviluppato un concetto di mente o spirito,
manifestatasi in una serie di contraddizioni e di opposizioni e in ultima analisi integrata ed unita, senza eliminare o
ridurre le une né le altre. Esempi di tali contraddizioni sono quelli tra natura e libertà o tra immanenza e
trascendenza. Le pagine che ricercano tali soluzioni sono spesso di una complessità tale da lasciare incerti
sull’interpretazione più corretta.
L’influenza di Hegel fu pressoché assoluta. Attirò a sé un immenso numero di ammiratori (Bauer, Feuerbach, Green,
Marx, Bradley, Dewey, Sartre, Küng, Kojève, i ek, Brandom) e una altrettanto larga fila di critici (Schelling,
Kierkegaard, Schopenhauer, Marx, Nietzsche, Peirce, Popper, Russell, Heidegger). Le sue concezioni di logica
speculativa o “dialettica”, di “idealismo assoluto”, di “Spirito”, di “negatività”, di “sublimazione” (Aufhebung in
tedesco), la dialettica del “Signore/Servo”, la “ethical life” e l’importanza della storia influirono a tal punto che gran
parte della filosofia successiva procedette sostanzialmente sotto forma di critica a Hegel.
Primogenito di Georg Ludwig, capo della cancelleria del duca Karl Eugen, e di Maria Magdalena Fromm, che
avranno altri due figli, Ludwig e Christiane, fu educato nella famiglia secondo i principi di una ferma ortodossia
politica e religiosa. Fin dall’adolescenza apparv