Guide agli itinerari più belli d'Italia Verona - Dic. 2013 | Page 5
Arco dei Gavi
Postato da Guiditaly
Guiditaly
monumenti,verona
Costruito dai romani agli inizi del primo
secolo dopo Cristo, l'arco dei Gavi è un
raro esempio di arco onorario dedicato
a
privati
cittadini:
un
ARCO
QUADRIFRONTE a pianta rettangolare
allungata, realizzato impiegando blocchi
di pietra bianca disposti in filari.
45.44006°N , 10.98880°E
Ha una struttura con due fronti principali
e due secondari. Sui fronti principali vi
sono quattro colonne corinzie; le due
mediane inquadrano l'apertura mentre
quelle angolari delimitano i fianchi del
monumento. Negli spazi tra le colonne
mediane e quelle angolari sono presenti
delle nicchie che un tempo ospitavano le
statue dei personaggi onorati: Massimo, Stabone, Lucio, Macro e Vibio.
Sebbene la sua forma ricordi quella degli archi di trionfo, esso è un arco
celebrativo che fu costruito per onorare alcuni componenti della FAMIGLIA
GAVIA, che in virtù di particolari meriti ottenne il permesso di farlo edificare
a proprie spese sul suolo pubblico.
Per la sua ubicazione fu scelta una posizione molto prestigiosa, nella quale si concludeva la via Postumia al suo
ingresso in città (era questa una importante strada che in epoca romana congiungeva Genova con il Mare
Adriatico, di cui ancor oggi un tratto è visibile alla base dell'arco stesso). Perduta nei secoli la sua funzione
celebrativa, in epoca comunale divenne una delle porte di accesso a Verona, inserita entro le mura comunali con il
nome di Nuova Porta di San Zeno. Inizialmente l'Arco dei Gavi aveva una POSIZIONE DIVERSA da quella attuale.
Esso infatti era posto di fronte alla torre dell'orologio di Castelvecchio, lungo l'attuale corso Cavour sul cui selciato
sono ancora oggi ben visibili le originarie posizioni dei pilastri.
Venne smontato in un giorno, il 29 agosto 1805, dalle truppe di occupazione napoleoniche che ritenevano potesse
ostacolasse il TRANSITO dei CARRI MILITARI. Custodito amorevolmente dai veronesi fu ricomposto nel 1932
nell'attuale ubicazione, una piazzetta circondata da alberi sulla destra del medioevale maniero di Castelvecchio. La
suggestiva, ma erronea identificazione del suo realizzatore con il celebre architetto romano Vitruvio Pollione,
teorico dell'architettura dell'età augustea, ne accrebbe la fama e durante il rinascimento fu studiato da numerosi
artisti, tra cui Bellini, Mantegna, Palladio, Serlio, Sanmicheli e Falconetto. Il vero realizzatore, il cui nome è presente
sul pilastro sinistro del prospetto rivolto verso il fiume è in realtà Lucio Vitruvio Cerdone, un attento allievo del
famoso architetto imperiale.