Guide agli itinerari più belli d'Italia Venezia - Dic. 2013 | Page 12
Ca' Rezzonico
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Ca' Rezzonico è uno dei più
famosi palazzi di Venezia,
ubicato
nel
sestiere
di
Dorsoduro.
45.43358°N , 12.32697°E
Il grandioso palazzo, ora sede
del Museo del Settecento
Veneziano, venne costruito a
partire dal 1649 per la nobile
famiglia Bon, su progetto del
massimo
architetto
del
barocco
veneziano,
Baldassarre Longhena. La sua morte nel 1682, quasi contemporanea a quella
del committente e le difficoltà economiche della famiglia Bon causarono la
sospensione dei lavori, lasciando il palazzo incompiuto. La fronte sul Canal
Grande appare in numerose vedute del primo settecento completata solo
per il piano terra e per il primo piano nobile e coperta da una chiusura
provvisoria costituita da un tetto a capanna d'assi di legno.
Nel frattempo, la famiglia Rezzonico - originaria della Lombardia - si era
trasferita a Venezia e aveva acquistato nel 1687 il titolo nobiliare. Giambattista Rezzonico, mercante e banchiere,
acquistò nel 1751 il palazzo e ne affidò il completamento a Giorgio Massari, uno dei più affermati ed eclettici
professionisti del medio Settecento veneziano. I lavori procedettero con rapidità e nel 1756 l'edificio risulta
completato. Mentre la prestigiosa facciata sul Canal Grande e il secondo piano nobile seguivano l'originario
progetto longheniano, si devono a Massari le ardite invenzioni sul retro del palazzo: il sontuoso accesso da terra,
lo scalone d'onore e il grandioso, insolito salone da ballo ottenuto eliminando il solaio del secondo piano.
Contemporaneamente alla conclusione dei lavori, si diede il via anche alla decorazione dell'edificio, con
l'intervento dei maggiori pittori allora attivi a Venezia: Giambattista Crosato, autore degli affreschi del salone in
collaborazione col quadraturista Pietro Visconti, Giambattista Tiepolo, cui spettano i due soffitti realizzati in
occasione delle nozze tra Ludovico Rezzonico e Faustina Savorgnan, il giovane Jacopo Guarana e Gaspare Diziani.
L'edificio era perfettamente completato nel 1758, quando il fratello
cadetto di Giambattista, Carlo Rezzonico, vescovo di Padova, venne
eletto papa col nome di Clemente XIII: l'evento segna il vertice della
fortuna della famiglia e il palazzo di San Barnaba fu sede di splendide
feste per celebrarlo. Ma ben presto, dopo solo cinquant'anni, la
potente famiglia nel 1810 si estingueva. Iniziava così per il palazzo e
per il patrimonio d'arte e di storia che vi si era accumulato una lunga,
difficile e tormentata stagione di smembramenti e dispersioni.
Spogliato dell'arredo, suddiviso tra gli eredi e poi venduto, il palazzo
passò nell'Ottocento a diversi proprietari; acquistato dal pittore
inglese Roberto Barret Browning, fu scelto come residenza dal padre
di questi, lo scrittore Robert Browning, che vi morì. Successivamente
venne rilevato dal conte Lionello Hirschell de Minerbi, deputato al
Parlamento italiano, che lo cedette nel 1935, dopo lunga e complessa trattativa, al Comune di Venezia.