Guide agli itinerari più belli d'Italia Venezia - Dic. 2013 | Page 11
La collezione si arricchisce nel tempo attraverso acquisti e donazioni. Per i primi, si tratta sostanzialmente delle
opere acquistate del Comune, alle Biennali veneziane: si privilegia fino agli anni '50 l'arte europea, in accordo con
la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, che dalle Biennali rileva invece opere d'arte italiana. A partire dagli
anni '60 una nuova politica di acquisti si rivolge invece proprio a questa. Ne risultano in particolare incrementate le
opere del gruppo di artisti già citati che con le Mostre Bevilacqua La Masa e le battaglie ad esse legate avevano
reso famosa Ca' Pesaro come centro propulsore di rinnovamento dell'arte italiana.Notevole è inoltre la collezione
di opere dell'Ottocento veneziano. Per quanto riguarda le donazioni, esse hanno avvio con quella fondativa del
1897 da parte del principe Alberto Giovanelli, seguito dal barone Edoardo Franchetti, dal barone Ernst Seeger, da
Filippo Grimani, ma soprattutto dall'Associazione Industriali e Commercianti Veneziani. Nel 1914 vengono acquisite
le più prestigiose cere di Medardo Rosso, negli anni '60 il lascito De Lisi che arricchisce la Galleria di opere di
Morandi, De Chirico, Carrà oltre che di Kandisky, Mirò, Matta a coprire dei vuoti che la politica comunale di
acquisti aveva lasciato, via via fino alla preziosa donazione Wildt del 1990.