LA CUCINA I VIAGGIATORI BUONGUSTAI
S
ul finire del XIX secolo, in Belgio, nacque
un nuovo movimento artistico che si dif-
fuse rapidamente in tutta Europa: l’Art
Nouveau, conosciuto in Italia come Stile
Floreale o Liberty - dal nome grande magazzino
londinese di Arthur Liberty, punto di riferimento
per gli appassionati. La nuova arte ammaliò in
toto il Vecchio continente, forse spinta dal biso-
gno urgente di bellezza, dopo i drammi e i travagli
dei decenni precedenti. Il movimento, originaria-
mente, poneva l’accento sul valore artistico della
creazione artigianale come alternativa alla pro-
duzione industriale, di bassa lega.
Questo concetto si tramutò in un’allegra ventata
di rinnovamento dal tratto dinamico, sinuoso, vio-
lentemente curvilineo, con richiami alla natura
attraverso forme femminili, fiori e foglie che ispi-
rò pittori, architetti, stilisti, grafici, vetrai, ebanisti,
fabbri e, ovviamente, cuochi.
L’arte culinaria italiana era in una fase rivoluzio-
naria, alla ricerca di un’identità patriottica, e, co-
me accadde per le altre arti, fu influenzata anche
dall’estro creativo apportato dal Liberty.
Come questo filetto di anatra del 1911, creato ad ar-
te per un evento importante da un membro della
pregiata Società dei Cuochi Milanesi e trascritta
nel trattato
L’arte cucinaria in Italia, qui riveduta e corretta
dal bravo Stefano Ciotti, chef del ristorante Il No-
strano di Pesaro. La ricetta originale prevedeva
tre giorni di preparazione, stratificazioni, lunghe
cotture di una serie infinita di ingredienti, e un
assemblaggio degno della migliore opera dell’eba-
nista - fra i massimi esponenti del Liberty italiano
- Carlo Bugatti. La versione moderna del piatto,
che mantiene in pieno il concetto dell’originale,
è una vera gioia per buongustai: un grazioso co-
fanetto di consistenze armoniche e sapori vivaci,
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