Grande Cucina Ottobre 2020 | Page 59

GrandeCucina per Camparino I

IL RITO DEL CAMPARINO

Tempio dell ’ aperitivo milanese e punto di riferimento internazionale per gli amanti della mixology , Camparino in Galleria propone un ’ esperienza unica anche a pranzo e cena , con la cucina di Davide Oldani e inediti abbinamenti con cocktail classici o rivisitati in chiave contemporanea
a cura della Redazione
Quando la tradizione del più classico aperitivo milanese incontra l ’ innovazione non si può che parlare di Camparino in Galleria , dove la galleria è , ça va sans dire , la celebre Vittorio Emanuele II . Un locale che porta con sé più di 100 anni di storia , e che oggi , dopo il restyling del 2019 , ha trasformato non solo il modo di “ fare aperitivo ”, ma ha arricchito il suo menu con un ’ esperienza a tutto tondo che comprende pranzo e cena . Già perché dalla collaborazione tra Campari e Davide Oldani è nato un concetto di cucina che ruota intorno al cocktail pairing con un ’ impronta tutta italiana e meneghina , vero punto di riferimento internazionale per gli amanti della mixology e dell ’ innovazione gastronomica .
Dalle origini a oggi Era il 1915 quando Davide Campari lo aprì di fronte al Caffè Campari , fondato da padre Giuseppe nel 1867 , e da subito divenne il locale di riferimento per le personalità dell ’ epoca ( fra i più noti , i rappresentanti del movimento Scapigliato Tommaso Marinetti e Arrigo Boito ), con gli arredi di grandi artigiani come l ’ ebanista Eugenio Quarti , il pittore Angelo D ’ Andrea e il maestro del ferro Alessandro Mazzuccotelli . Nel corso degli anni ha attraversato diverse gestioni , per poi tornare alle origini grazie al sodalizio fra lo chef Oldani e Campari . La sua proposta si muove oggi intorno a un ’ ideazione culinaria che prende il passato , lo trasporta nel presente e lo veste di nuovo : il Pan ’ cot , il tipico “ pane arrostito ” locale . Dall ’ originale ricetta con il pane ammorbidito in acqua o latte e poi arrostito in padella , ne è nato infatti un vero e proprio piatto icona , che va di pari passo passo con il cocktail concept studiato da Tommaso Cecca , a capo dei bartender del Camparino in Galleria , offrendo un ’ esperienza “ a tutti sensi ” per l ’ aperitivo . E così il nuovo rito del Camparino sta in equilibrio fra due elementi fondamentali : i cocktail Campari e il Pan ’ cot , che insieme raccontano un ’ inedita storia di sapori . Il Pan ’ cot “ alla maniera di Oldani ” è fatto di pregiate farine integrali di grano duro e tenero , lievito madre profumato e , come in tutte le belle storie , da una ricetta segreta . Si modula in maniera trasversale con abbinamenti di carne , pesce , frutta o verdura , e si può gustare in versione salata o dolce , diventando la base certa per ogni rivisitazione di menu , come lo “ Zafferano alla Milanese ”, con un impasto a base di zafferano , o il “ Riso al Campari ” con polvere di panettone , lo “ Spaghetto cacio e pepe ” con rafano e lime fino ai secondi piatti , dalla “ Battuta di manzo ” con tartufo nero e burro agrumato al “ Trancio di branzino ” con gazpacho di patate e olive .
La Campari experience Al primo piano del locale si trova l ’ iconica Sala Spiritello , recentemente rinnovata dallo Studio Lissoni , che diventa “ il ” luogo dove si celebra l ’ esperienza di pairing , con menu dai contenuti innovativi e una proposta di abbinamento studiata nei minimi dettagli , oggi aperta anche a pranzo e a cena , e , ovviamente dopocena .
59