GRANDE CUCINA 04-2024 | Page 57

COSA CI RISERVERÀ IL FUTURO ? IL PARERE DEL PROFESSOR PERON

L ’

intelligenza artificiale è entrata prepotentemente nella nostra quotidianità da quando , nel 2022 , la società statunitense OpenAI ha reso disponibile per il grande pubblico ChatGPT , un sistema di elaborazione del linguaggio naturale in grado , in apparenza , di fornire risposte verosimili a qualsiasi domanda . L ’ intelligenza artificiale è diventata mito , argomento di discussione , fonte di paure . Ma siamo sicuri di sapere cosa sia e a cosa può servire , questa benedetta IA ? Proviamo a capirlo insieme , grazie al fondamentale aiuto del Professor Adriano Peron , dell ’ Università di Trieste , Coordinatore della Laurea in Intelligenza artificiale e Data Analytics .
Cos ’ è l ’ intelligenza artificiale ?
Non ne esiste una definizione universalmente accettata , anzi , il modo in cui viene definita può variare anche molto a seconda dei contesti e delle epoche storiche . L ’ informatico statunitense John McCarthy , che ha coniato il termine ‘ intelligenza artificiale ’ nel 1955 , nel 2007 , quasi alla fine della sua lunga vita , la definiva come “ la
scienza e l ’ ingegneria per creare macchine intelligenti , in particolare programmi intelligenti per il computer . È collegata e simile alle attività che prevedono di impiegare i computer per comprendere l ’ intelligenza umana , ma l ’ IA non ha la necessità di essere limitata a metodi che sono osservabili nel mondo della biologia ”. In altre parole l ’ IA è nata per simulare l ’ intelligenza umana , per costruire macchine che abbiano capacità di ragionare in modo deduttivo , ipotetico , induttivo , la capacità di apprendere nuovi concetti sulla base dell ’ esperienza , la capacità di pianificare delle azioni per raggiungere un determinato obiettivo , la capacità creativa . Semplice ? Per niente , se pensiamo a quanto poche siano le conoscenze sul funzionamento del nostro cervello , sull ’ organizzazione del pensiero e sui processi che ci aiutano a comprendere , ricordare ed elaborare i dati e gli stimoli che riceviamo .
L ’ intelligenza artificiale sa fare tutto ?
L ’ IA generale è solo quella della fantascienza : non esiste un sistema che sia in grado di ragionare , apprendere concetti , elaborarli e svolgere qualsiasi compito come fa un essere umano La comunità
scientifica ritiene che la possibilità di ottenere questo tipo di intelligenza artificiale sia molto remota e probabilmente irraggiungibile . Esiste però una IA ristretta , con obiettivi limitati . Si tratta di macchine addestrate a compiere una sola funzione in modo molto accurato . Questo tipo di IA fa parte della nostra vita già da tempo e differisce da un normale software per la sua complessità . Gli assistenti virtuali come Siri e Alexa , i filtri antispam , la ricerca di Google , il software di riconoscimento facciale , i droni o i robot di produzione sono tutti esempi di intelligenza artificiale ristretta perché eseguono un solo compito e non saranno mai in grado di modificare questa condizione .
L ’ applicazione “ pratica ”
Ora che abbiamo compreso un po ’ meglio cosa si può definire intelligenza artificiale e quali sono i compiti che può svolgere , proviamo a immaginare quali saranno le interazioni possibili anche per il settore della ristorazione . I giornali cominciano a dare risalto a notizie che raccontano di generazione automatica di ricette – dalla catena di pizzerie di Dubai che ha inserito nel menu una
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COSA CI RISERVERÀ IL FUTURO ? IL PARERE DEL PROFESSOR PERON

Il termine Intelligenza Artificiale suggerisce scenari futuribili e / o inquietanti non ancora completamente supportati e giustificati dall ’ evoluzione tecnologica . Personalmente trovo meno fuorviante - allo stato delle cose – parlare di intelligenza aumentata . Non suggerisce apocalittici scenari di superamento e sostituzione dell ’ intelligenza biologica ed enfatizza la possibilità di rendere efficienti i processi mantenendo la centralità decisionale . Mi sembra che questa sia la situazione , in particolare , nel settore della ristorazione . Gli avanzamenti recenti più importanti riguardano l ’ interazione testuale e hanno in ChatGTP ( o artefatti similari ) la loro visibile bandiera . La loro forza generativa nel fulcro della ristorazione ( creare nuove ricette ?) a mio modo di vedere può accendere solo forme di curiosità evanescenti . L ’ esperienza ha dimensioni squisitamente non testuali essendo fusione di stimolazioni sensoriali non verbali ( gustative , olfattive , visive ) ed è condizionata dall ’ empatia tra chi offre l ’ esperienza e di chi ne gode . Abbiamo visori artificiali ma non ancora palati artificiali ( credo ) o basi di dati gustative e olfattive tali da permettere una reale generazione artificiale di esperienze . E agli androidi che servono a tavola manca ancora molta intelligenza empatica . La singolarità non è vicina ( certamente non lo è in luoghi diversi dai fast food ).