GRANDE CUCINA 03-2025 | Page 38

GrandeCucina per Cantina La-Vis I

QUANDO IL VINO DIVENTA ARTE

Prende il via il nuovo progetto Ritratti di Cantina La-Vis con sei etichette inedite che raccontano questa realtà storica intrecciando vino, arte e memoria a cura della redazione
Ci sono vini che non raccontano soltanto una storia di vigna e cantina, ma diventano specchio di un’ identità collettiva. È questo il caso di Ritratti, la linea simbolo di Cantina La-Vis che oggi torna a nuova vita con sei etichette inedite, frutto di un progetto che intreccia vino, arte e memoria.
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Storia di un patrimonio collettivo Fondata nel 1948 nel cuore delle Colline Avisiane, la cooperativa trentina porta con sé oltre settant’ anni di esperienza condivisa e un patrimonio di saperi tramandato di generazione in generazione. Nel 1988 lancia la collezione Ritratti come risultato del Progetto Qualità, iniziativa pionieristica di zonazione del territorio che rivoluzionò la viticoltura locale attraverso pratiche come la riduzione delle rese, la selezione meticolosa delle uve e l’ adozione di tecniche di cantina innovative. Oggi, dopo un viaggio di riscoperta e ricerca, Cantina La-Vis presenta il nuovo volto di Ritratti con sei nuove referenze- Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer, Cabernet Sauvignon, Lagrein e Pinot Nero-, ognuna ispirata a un’ opera d’ arte originale ed espressione dell’ eccellenza qualitativa e della biodiversità della regione. La linea prende forma da un percorso collettivo, frutto della sinergia tra soci, agronomi ed enologi, che cooperano ogni giorno in uno scambio continuo di know-how e competenze. Non si tratta di un semplice cambio estetico, ma di
un’ evoluzione che rinnova lo spirito del passato per affrontare le sfide attuali. A fronte del cambiamento climatico, infatti, Cantina La-Vis ha adottato nuovi protocolli, trasformando le difficoltà in opportunità. Tutto parte dall’ ascolto, dall’ osservazione e dalla capacità di comprendere la terra. Da qui nascono vini che danno voce al territorio attraverso le mani e il pensiero di chi lo coltiva. Per interpretare visivamente questa rinascita, La-Vis ha scelto di collaborare con l’ artista contemporanea Margherita Paoletti, selezionata in collaborazione con ADAC( Archivio trentino Documentazione Artisti Contemporanei), grazie a Gabriele Lorenzoni, curatore del Mart( Museo d’ Arte Moderna e Contemporanea) di Rovereto( TN) e responsabile della
Galleria Civica di Trento. L’ autrice firma i sei dipinti realizzati ad hoc per le nuove etichette che ritraggono figure femminili immerse in elementi naturali: creazioni che traducono in immagini l’ intima connessione tra uomo e natura, rendendo ogni bottiglia un’ autentica opera d’ arte. Completa il quadro la scelta di una bottiglia bordolese per tutti i vini della linea, richiamando quella degli anni’ 80: un dettaglio che sottolinea il legame con la tradizione e il profondo senso di appartenenza. Con Ritratti, La-Vis rinnova non solo la sua linea storica, ma anche il suo impegno: preservare l’ identità di ciascun vigneto, salvaguardando il patrimonio naturale e sociale di una terra che da secoli ne custodisce il fascino e la ricchezza.
@ Federico Masini
IL VITIGNO GIUSTO AL POSTO GIUSTO
Negli anni Ottanta La-Vis è stata la prima cantina sociale in Italia a introdurre la filosofia della Zonazione. Il progetto, sintetizzato nel claim“ il vitigno giusto al posto giusto”, ha permesso di associare a ogni terreno la cultivar più adatta, grazie a una mappatura del territorio in aree omogenee basata sull’ analisi dei suoli e delle varietà. Fondamentale è stata la creazione della Carta dei suoli, un documento che racchiude le caratteristiche pedoclimatiche del territorio, ancora oggi strumento guida del lavoro in vigna. Il risultato è una produzione che valorizza la specificità delle singole zone vinicole: ogni bottiglia diventa un racconto che trascende il tempo e le generazioni, restituendo nel calice l’ anima autentica del territorio.
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