GRANDE CUCINA 03-2023 | Page 83

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uarantun anni di crescita si fanno sentire , certamente nel corpo e nella mente di chi questo progetto l ’ ha visto nascere e a cui ha dedicato impegno , cercando di promuoverne lo spirito e i valori . Ma sono soprattutto i numeri che registrano i suoi successi : 99 associati fanno parte della nostra famiglia , che non sembra voler smettere di allargarsi . Da sempre Le Soste cerca di raccontarsi , di rendersi portavoce di un modo di fare cucina che rappresentasse il meglio della proposta enogastronomica del nostro Paese . Essere l ’ emblema di uno spirito comune , di un ’ intenzione condivisa in grado di contraddistinguere la tradizione culinaria italiana da quella del resto del mondo . Perché evidentemente qualcosa di diverso lo facciamo , il punto è capire cosa . Senza dover scomodare i patrimoni immateriali , è evidente che la cucina italiana vista nel suo complesso , da Bolzano fino a Palermo , colpisce ed emoziona . Per questo motivo sono nate Le Soste , per rendere conto di questa matrice comune , di questa emozione che tutti noi conosciamo intuitivamente , senza bisogno di spiegazioni o chiarimenti ma che sicuramente abbiamo provato visitando lo Stivale . L ’ alta cucina è quella grammatica che traduce il grande libro della tradizione
enogastronomica e ne sublima il contenuto . Il senso e lo scopo di un ’ associazione come Le Soste è proprio quello di riunire i migliori ristoranti del nostro tempo , di dargli una vetrina d ’ esposizione assolutamente libera e autonoma , in cui poter esprimere e condividere la propria interpretazione dello straordinario mestiere del ristoratore . Ne consegue che , se il senso del nostro gruppo risiede nella valorizzazione della tradizione italiana e delle infinite declinazioni che ogni ristorante offre della medesima , l ’ obiettivo pratico , di divulgazione , de Le Soste si concentra nella produzione di una guida annuale in grado di testimoniare tutto questo . Per questo motivo Le Soste sta cercando di emanciparsi dai canali di comunicazione più tradizionali e si sta costruendo una propria indipendenza per quanto riguarda il raccontare la propria immagine editoriale : l ’ obiettivo è dimostrare che non può esserci sostenibilità senza autonomia . Ed è proprio nella guida che si concentrano tutti i caratteri della novità che la nuova presidenza di Davide Oldani vuole imprimere nelle politiche di comunicazione della nostra associazione . L ’ edizione 2024 si impegna ad essere un manifesto della bellezza , in ogni suo aspetto e in maniera trasversale . Una guida che smette di voler documentare dei cambiamenti anagrafici , di voler semplicemente aggiornare dati e numero di telefono dei suoi associati , ma che cerca di testimoniare un ’ evoluzione coerente , un senso di unità e bellezza condivisa dai ristoranti che rappresenta . Una guida che smette di essere una semplice guida , cercando di elevarsi allo statuto di libro da collezione . E potremmo dilungarci nel parlare delle dimensioni applicate al nuovo formato della guida , delle copie numerate , della scelta di usare carta riciclata ed ecosostenibile , e di tutti quei tecnicismi che stanno dietro a ogni scelta che fanno di un libro un buon prodotto e che fanno dell ’ editoria un mondo intricato ed esaltante . Ma il vero elemento di novità che abbiamo voluto portare all ’ interno del nostro progetto editoriale risiede in qualcosa i più prezioso , in una nuova forma di collaborazione e di impegno che d ’ ora in avanti sarà

IL NUOVO ORGANIGRAMMA

Davide Oldani prende le redini de Le Soste , essendo stato eletto dal consiglio direttivo alla carica di presidente della nostra grande famiglia . Coadiuvato dalla presenza Antonio Santini e Massimo Bottura nei ruoli di vicepresidenti e dal sostegno di tutti gli associati , l ’ obiettivo dello chef Oldani è quello di portare avanti il disegno immaginato dai fondatori de Le Soste e che ancora oggi suggerisce il futuro della ristorazione , non soltanto italiana .
il tratto distintivo del libro . Una collaborazione promossa dall ’ Associazione con artisti che ogni anno dovranno reinventare il logo dell ’ associazione che Emilio Tadini ideò negli anni Ottanta e che da quarant ’ anni funge da copertina di ogni volume che abbiamo pubblicato . La copertina del primo volume di questa nuova collezione porta la firma di Maurizio Galimberti , con cui Le Soste inaugurano un dialogo trasversale tra arte , fotografia e cucina . Un segno , quello della Freccia di Tadini , che verrà rinnovato e reinterpretato costantemente , proprio perché la domanda intorno al significato di che cosa voglia dire fare cucina è una di quelle domande che bisogna costantemente rinnovare .
Associazione Le Soste
@ Seta Mandarin Hotel .
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DAVIDE OLDANI

Il ritratto di Davide Oldani e una possibile reinterpretazione del logo dell ’ Associazione , dell ’ artista Maurizio Galimberti .
La forza dell ’ Associazione è tutta in quel logo inventato più di 40 anni fa da Emilio Tadini , in quella freccia a forma di ‘‘ S ’’ che con eleganza suggerisce al suo osservatore che sì , il luogo in cui si trova è una sosta che vale la pena concedersi e un ’ indicazione per scoprire nuove esperienze . Con questa nuova edizione 2024 della guida abbiamo voluto rendere omaggio a un ’ opera d ’ arte che da così tanti anni è sinonimo di eccellenza