GRANDE CUCINA 02-2024 | Page 69

ITALIANS DO IT BETTER

BERE MISCELATO SÌ , MA ALL ’ INSEGNA DELL ’ ITALIANITÀ . L ’ IDEA PIACE E TROVA CONSENSI , ANCHE PERCHÉ MOLTI PROFESSIO- NISTI DEL BANCONE HANNO APPRESO IL MESTIERE PROPRIO MANEGGIANDO I PRODOTTI TIPICI DEL BEL PAESE . ED È VA- RIA L ’ OFFERTA DAL NORD AL SUD DELLA PENISOLA , TRA BAR CLASSICAMENTE INTESI E LUOGHI DELL ’ HOSPITALITY
69 di Marco Torcasio

S i fa presto a dire happy hour , ma quello che si consuma in Italia è un rituale con una storia lunga circa duecento anni , un vero e proprio fenomeno di costume che lungo lo stivale assume connotazioni differenti . Tutto ha inizio nella Torino del dopo teatro e del vermouth , la miscela a base di vino , zucchero ed erbe aromatiche inventata nel 1786 dall ’ allora pasticcere Benedetto Carpano . La moda è sconfinata poi nella vicina Milano grazie ad Ausano Ramazzotti – artefice , nel 1815 , del celebre amaro – e a Gaspare Campari che , nel 1860 , perfeziona la ricetta del suo bitter rosso . A distanza di oltre un secolo Camparino in Galleria , l ’ iconico locale che ha fatto la storia dell ’ aperitivo milanese , ricalca quella tradizione presentando una nuova drink list in collaborazione con Marchesi 1824 . Un viaggio sensoriale attraverso la bravura di Tommaso Cecca , Global Head of Camparino Licensing and Mixology del Camparino in Galleria e la maestria del Pastry Art Director di Marchesi 1824 Diego Crosara . « La nuova carta dei cocktail mette in risalto l ’ italianità attraverso una selezione dei cocktail più classici come il Negroni , reinterpretato in tre nuove versioni , oltre alla selezione dei più pregiati liquori e distillati italiani . Un elemento distintivo della nostra proposta è l ’ utilizzo di ingredienti e prodotti della nostra pasticceria , come la marmellata di pesche