STORIA DI COPERTINA
@ Lido Vannucchi
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LA PANDEMIA CI HA MESSO LO ZAM- PINO ANCHE NEL CASO DI MATTEO VERGINE E DI SUO FRATELLO RIC- CARDO che hanno fatto , è proprio il caso di dire , di necessità virtù . Per i Vergine , infatti , il pane ha rappresentato la salvezza . Erano in procinto di aprire il loro Grow a febbraio 2020 quando il Covid ha interrotto il loro sogno e così , per non soccombere , a maggio Matteo si è rimboccato le maniche e si è messo a fare il pane , anche perché ad Albiate , poco più di 6000 anime in Brianza , un panificio vero e proprio non esisteva . Così con l ’ entusiasmo dei loro 50 anni in due , al secondo lockdown deviano la rotta e trasformano il progetto iniziale in una panetteria con ristorante . « I nostri pani sono stati accolti molto positivamente e questo ci ha dato una grande forza oltre alla possibilità di sopravvivere ». Oggi Grow , che è un ristorante da 5 tavoli in cui la sostenibilità non è solo una parola con cui sciacquarsi la bocca , è aperto a cena , mentre il sabato mattina sforna pani , focacce e pizze in teglia da portare a casa . E nel menu della sera il pane è diventato una portata , come ha insegnato Romito , che dà la possibilità di raccontare e di spiegare al cliente il percorso e la storia di due fratelli e del loro progetto . « Per il ristorante sforniamo un solo tipo di pane , casereccio , con 60 % di farina di tipo 2 e 40 % integrale del molino Bongiovanni . Per il panificio invece abbiamo anche pani speciali che ruotano , come quello di segale o di mais » spiega Matteo Vergine .
Matteo Vergine , 24 anni Grow Restaurant , Albiate ( MB ) Coperti : 14 Pane : un solo tipo servito come portata Apertura : da martedì a sabato solo a cena
MATTEO VERGINE
Non mi ero mai cimentato con il pane . Durante il lockdown ho studiato , ho sperimentato e ho buttato via un po ’ di impasti prima di ottenere ciò che volevo