GRANDE CUCINA 02-2022 | Page 61

ANDREA RUSSO

NOMADE PER SCELTA CON UN UNICO OBIETTIVO : FARE BENE IN CUCINA

Andrea Russo è italiano per nascita e ispirazione ma cittadino del mondo per scelta . Non poteva che cadere su di lui la scelta di Alfredo Russo , grande viaggiatore a sua volta
Chi è Andrea Russo e quando è nata la sua passione per la cucina ? Sono di Catania e la passione per la cucina ce l ’ ho fin da quando ero piccolissimo . Ho una memoria precisa : da bimbo chiedevo alla mamma di fare la pasta con le patate che mi piaceva tanto . Lei , che aveva sempre mille cose da fare , mi chiedeva di aiutarla . Ho cominciato così e sono ben presto stato in grado di prepararla da solo , quella benedetta pasta e patate ! Il mio percorso poi è continuato con un corso professionale a Catania , diversi stage per affinare la tecnica . Non ho mai avuto dubbi che cucinare sarebbe stata la mia strada . Spesso dopo uno stage mi chiedevano di restare a lavorare con loro , ma io ho sempre rifiutato perché avevo altri obiettivi . Volevo lasciare l ’ Italia .
Come è stato il tuo incontro con Alfredo Russo ? Lo stesso cognome ma nessuna parentela . Una felice coincidenza . Io sono figlio di Alfredo Russo ! È la realtà dei fatti : mio padre si chiama come il mio maestro . L ’ incontro è avvenuto nel 2015 a Dubai dove lavoravo per alcuni ristorantini italiani . Durante l ’ Expo Gulfood di quell ’ anno , sapendo il mio nome , molte persone mi chiesero se ero figlio di Alfredo Russo . E io , che non conoscevo ancora lo chef , rispondevo che sì , mio padre si chiama Alfredo . Un paio di mesi dopo seppi che nel suo ristorante di Dubai cercavano uno chef e mi presentai . Un segno del destino ! Dubai è stato il punto di partenza per una collaborazione che mi ha portato a seguire Alfredo in Portogallo e Francia ed ora in Turchia .
Com ’ è Alfredo Russo maestro ? Il rapporto con Alfredo mi piace molto , è basato sul confronto e sullo scambio di idee . Quando l ’ ho incontrato avevo ventiquattro anni e non posso dimenticare che mi disse : spero che da questa esperienza tu imparerai qualcosa da me e io imparerò qualcosa da te . Non potevo credere che uno chef così noto e riconosciuto dicesse quelle parole proprio a me , e rimasi a bocca aperta . Alfredo è esigente ma stimolante , da lui ho imparato molto e mi ha dato una visione della cucina che condivido : se oggi sono quello che sono è grazie al suo insegnamento .
Alfredo Russo ci ha raccontato che nei ristoranti Gastro state facendo un grande lavoro di ricerca e valorizzazione dei prodotti locali . Che tipo di cucina proponete ? Facciamo una cucina italiana , perché sia i miei sapori che quelli di Alfredo sono italiani , utilizzando tantissimi prodotti del posto . Non abbiamo nessuna carta nei due ristoranti . Proponiamo tre menu degustazione : uno vegetale , uno di pesce e uno di carne . Chiediamo al cliente cosa preferisce e poi cerchiamo di stupirlo con piatti divertenti , belli e colorati , ma anche eleganti ed essenziali . Serviamo cibo buono e sano , non solo estetico . Ci sono persone che vengono da noi anche tre o quattro volte per settimana . La nostra cucina si potrebbe mangiare tutti i giorni , in fondo sono sapori di casa ma con tantissima tecnica dietro , in pieno stile Alfredo Russo .
Quanto di te c ’ è nel menu di Gastro ? Quale piatto la rappresenta maggiormente ? Molti dei piatti di Gastro li sento vicini anche perché sono ispirati alla mia terra . Ci sono alcune proposte che stanno diventando iconiche : per esempio serviamo dei tortellini sul tovagliolo conditi con un ’ emulsione di sedano rapa e kaymak , un prodotto caseario locale che sta a metà tra panna e burro . Ogni piatto che proponiamo nasce da un confronto con Chef Alfredo . Capita che io scovi ingredienti nuovi e li proponga e poi insieme elaboriamo il modo di introdurli nella nostra cucina . Almeno una volta a settimana ci sentiamo e ci raccontiamo le novità delle rispettive realtà , ma lui viene anche fisicamente . Viaggia molto !
Tu sei giovane ma ha già diversi anni di esperienza . Ti piacerebbe
aprire il tuo ristorante ? Come te lo immagini ? E dove ? Non saprei , è una cosa che mi spaventa da morire . Saper cucinare bene
non è abbastanza per gestire un ristorante a tutto tondo . Bisogna essere anche e soprattutto imprenditori . Però se devo sognare , mi immagino il mio ristorante – non so in che parte del mondo – ma sulla spiaggia , dove cenare senza scarpe .
FACCIA A FACCIA
61