GRANDE CUCINA 01-2023 | Page 46

CHEF & PRODUTTORI

46 per innamorarsene perdutamente . Eppure , da innamorato intenzionato a fare le cose seriamente , lascia la casa-madre per fare esperienza a Londra tenendo in fondo al cuore il sogno di tornare , chissà , un giorno , con la qualifica di chef . Quel giorno arriva dopo che Apreda ha vissuto la Londra della ristorazione d ’ autore ( compreso il mitico Gavroche ), e soprattutto le cucine sterminate dell ’ Hotel Imperial di Tokyo , dove per accontentare i desideri golosi dei clienti , dall ’ Imperatore in giù , nella sola sezione dolci lavorano duecentocinquanta pasticceri . Il ristorante Cicerone , di cui è chef , appartiene , guarda caso , alla famiglia Wirth . Ed è lo stesso Wirth a richiamarlo in patria nel 2003 . Un ritorno che vale la realizzazione del sogno .

Napoletano , classe 1974 ,
Francesco Apreda unisce disciplina , duro lavoro e umiltà , qualità che lo hanno portato a diventare protagonista in cucina di realtà prestigiose
Da Roma nel mondo
Sedici anni dietro i fornelli del ristorante dell ’ albergo , l ’ Imàgo , premiato in un amen dalla stella Michelin . Nel frattempo , grazie alle consulenze negli hotel collegati alla famiglia Wirth , Apreda scopre un altro paradiso gastronomico : l ’ India . Dodici anni di eventi , super cene , settimane monografiche durante le quali prende confidenza col mondo delle spezie e delle fantasmagoriche cucine locali . Ma l ’ ultima sterzata del menu prima di lasciare l ’ Hassler a inizio 2019 porta l ’ impronta di una nuova valorizzazione della cucina italiana , “ perché dopo tanta globalizzazione arriva il momento di tornare alle origini ” chiosa Wirth . Senza abdicare agli adorati mix di spezie ( che vende on line sul suo sito ) Apreda chiede aiuto a Vincenzo Mancino , fondatore e proprietario di D . O . L . ( ovvero Di Origine Laziale , azienda che seleziona e propone le piccole produzioni virtuose del Lazio ). Un attimo dopo , Daniele Deroma porta all ’ Imàgo una fetta del suo pecorino . E voilà .