GRANCA SEGUNDA EVALUACIÓN GRANCA 2ª EVALUACIÓN CURSO 2017-2018 | Page 30

Quella sera, dopo essersi coricato, il bambino ebbe modo di riflettere su ciò che aveva fatto quel pomeriggio: era stata una buona idea? Sul momento sembrava di sì, ma dopo averci pensato per poco tempo, cominciava ad essere convinto del contrario, soprattutto quando non aveva detto nulla ai suoi genitori; certo, la punizione sarebbe stata megagalattica, ma aveva bisogno di dire ciò che aveva fatto per non provare più quella fastidiosa sensazione di oppressione al petto dovuta ai sensi di colpa.Fece un respiro profondo e decise di dire tutto ai genitori non appena sarebbero saliti per dargli la buonanotte come tutte le sere e non dovette aspettare molto, anche se avvertì degli strani rumori prima di riconoscere i passi del padre che salivano le scale con lentezza per non svegliare il fratellino che dormiva nella stanza accanto alla sua. le teste dei suoi amati genitori all'interno della propria stanza, dove vennero illuminate dalla leggera luce lunare proveniente dalla finestra. «Mocciosetto, nessuno ti ha detto che le informazioni private si chiamano così per un motivo? Guarda cos'hai combinato: mammina e papino sono stati i primi, ma non avere paura... adesso giocheremo un pochino.» l'assassino entrò nella stanza e, prima che il bambino potesse anche solo pensare di scappare, lo trafisse allo stomaco con un grosso coltello già sporco del sangue dei genitori. Lo guardò con un perfido sorriso, fino a quando un pianto stridulo non riecheggiò per il corridoio buio, quindi estrasse il coltellaccio dal ventre sanguinolento del piccolo ed uscì dalla stanza, lasciando la sua giovane vittima ad agonizzare sulla moquette; seguì il pianto fino alla porta accanto, che aprì con circospezione e superò con passo sicuro non appena vide una culla di modeste dimensioni. Si avvicinò ad essa e guardò il neonato piangere con il solito sorriso feroce di poco prima, poi lo sollevò con un solo braccio e lo guardò nella penombra. La porta della stanza del bambino venne aperta e la faccia del papà fece capolino da essa, non avvicinandosi ulteriormente. «Papà?» fece il bambino, con gli occhi piantati sul viso del padre, che nella penombra non riuscì a vedere poi così bene. «Sì?» rispose immediatamente l'uomo, facendo accigliare un pochino l'infante che tuttavia non si preoccupò più di tanto dello strano tono di Strano a dirsi, ma poco a poco, il sorriso cattivo venne sostituito da un'espressione molto più dolce, il voce... era pur sempre un bambino, no? coltello venne abbandonato sul pavimento e «Io... io ho fatto una cosa e penso di aver combinato l'assassino si sistemò il piccoletto su entrambe le un guaio.» deglutì ed il silenzio che susseguì lo incitò braccia per cullarlo; gli piacque il modo in cui smise a continuare: «Ho incontrato un bambino su internet di frignare quasi subito, così gli accarezzò il visino e gli ho dato il nostro indirizzo per farmi spedire un con il dorso della mano sporco di sangue e sussurrò, regalo.» ed ecco fatto: l'aveva detto e si sentiva stringendo il neonato a sé: «Sarebbe un peccato decisamente meglio, con la coscienza pulita ma con lasciarti qui... ebbene, da oggi ti chiamerai William e la consapevolezza che probabilmente avrebbe vivrai con me, contento?» passato il resto della sua infanzia su libri noiosissimi, Mio figlio era diventato improvvisamente pallido e si senza più toccare il computer o la televisione. stava torturando le labbra con i denti, mentre le sue «Oh cielo! Ma lo sai che su internet puoi incontrare mani stringevano la federa scura del divano dove chiunque?» una voce stridula giunse alle sue fino a poco prima stava letteralmente trepidando per orecchie: non era sua madre, poco ma sicuro, ma quella storia; mi guardò con occhi spalancati, deglutì non poteva essere suo padre; quale genitore e cominciò a parlare: «Ma papà, io...» parlerebbe in quel modo in una situazione come quella? Infatti, dopo un tonfo, il bambino vide rotolare «Esatto, William.» 30