Gli approfondimenti di DanzaSì Mauro Astolfi | Page 11

Oltre ad essere un grande coreografo sei anche un apprezzato insegnante . Dopo tanti anni cosa tiene vivo il tuo interesse per l ’ insegnamento ? La passione deriva dal fatto che attraverso l ’ insegnamento e i concorsi ho conosciuto il 90 % dei ballerini di Spellbound . Sono grato all ’ insegnamento soprattutto per questo . Il grado di conoscenza che hai di una persona negli stage è estremamente maggiore di quella che puoi avere durante un ’ audizione . E mi stimola sempre vedere e trovare nuovi talenti anche se il livello delle scuole è molto diverso . Non sento l ’ insegnamento come una vera missione ma mi entusiasma lavorare con delle scuole realmente appassionate e con ragazzi sinceramente motivati .
Dal 2016 insegni anche alla scuola di Ballo del Teatro dell ’ Opera di Roma . Come hai affrontato questo nuovo e prestigioso incarico ? All ’ inizio chiesi alla Direttrice Laura Comi “ Ma sei convinta ? Sei sicura che vuoi proprio me ? Sai quello che faccio ?” Ero veramente convinto che sarei durato sei mesi ! Soprattutto per la complessità del lavoro che avrei dovuto fare su ragazzi che sapevano ancora poco di un lavoro sul movimento contemporaneo . Invece c ’ è stato un entusiasmo tale che al saggio finale dello scorso anno abbiamo avuto una sorpresa incredibile e anche i colleghi più classici sono rimasti entusiasti . Alla fine con i ragazzi , che effettivamente nelle prime due settimane avevano avuto una sorta di rifiuto , si è creata un ’ alchimia molto bella . Ho fatto un po ’ come Robbie Williams nel film “ l ’ attimo fuggente ” ho iniziato a fare delle cose folli per farli appassionare , ho cercato di fargli amare cose che erano assolutamente estranee al loro linguaggio corporeo . Pensavo che il contemporaneo sarebbe stato tenuto a margine e invece c ’ è un reale interesse e grande attenzione soprattutto da parte della direttrice Laura Comi .
Cosa pensi di poter dare ad un ragazzo che palesemente studia per diventare un ballerino classico ? Ne parlavo tempo fa con diversi colleghi che ormai ragazzi diplomati dalla scuola della Scala di Milano , come all ’ Opera di Roma o al San Carlo spesso hanno contratti con grandi compagnie dove il repertorio ha sempre più creazioni di artisti contemporanei . Ormai non ci sono più compagnie che fanno esclusivamente repertorio classico . Anche all ’ Opera di Parigi quest ’ anno sono in cartellone creazioni di Hofesh Shechter , Iván Pérez , Crystal Pite , Anne Teresa De Keersmaeker solo per citarne alcuni e una volta era impensabile .. al massimo ci poteva essere un Forsyteh ogni tre anni . Oggi anche le grandi compagnie dichiaratamente classiche hanno nel loro repertorio creazioni contemporanee e quindi è fondamentale per un ballerino classico avere conoscenza e padronanza del doppio linguaggio altrimenti sarà più difficile lavorare con soddisfazione . Finalmente la danza sta diventando una cosa sola .
Sei stato anche insegnante della famosa trasmissione Amici di Maria de Filippi ? Com ’ è stata questa esperienze e cosa ti ha lasciato ? È stata interessante vedere come si fa una trasmissione televisiva …
Dal 2009 sei direttore artistico del Dipartimento modern contemporaneo del DAF - Dance Art Faculty , un centro internazionale che rappresenta un avera eccellenza nell ’ ambito della formazione tersicorea italiana . Il DAF è nato per caso perché cercavamo una sala prove per la compagnia e quando casualmente siamo arrivati in questo spazio ho subito pensato a come poter creare una sorta di network internazionale . Ricordo che mi misi immediatamente al telefono con una serie di direttori e di coreografi chiedendogli se sarebbero stati disponibili per venire a creare quello che in Italia non era mai esistito , qualora avessimo deciso di intraprendere questa avventura . Ne è nata una macchina che nessuno avrebbe immaginato e il DAF è diventato un punto di riferimento in Europa nel giro di pochissimi anni . Tra l ’ altro Valentina Marini si occupa di un Dipartimento Esteri che garantisce
Spellbound Contemporary Ballet in “ Controfase ”, coreografia M . Astolfi (© photo . pezzz . es )
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