Primo Piano
Numero 278 • Giugno 2014
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Copia privata for dummies
Tutto quello che volevate sapere e non avete mai osato chiedere. Il punto della situazione.
Che cos’è la copia privata?
È l’equo compenso prelevato dal prezzo di
acquisto di un supporto vergine per la
riproduzione di un’opera musicale ed audiovisiva,
in sostituzione dell’acquisto dell’originale del Cd
o Dvd.
A chi vanno le somme raccolte?
Il prelievo sul costo di vendita di supporti e
apparecchi per la registrazione di opere musicali
ed audiovisive viene aggiornato periodicamente e
viene utilizzato a favore dei produttori e degli
artisti per compensare il mancato guadagno che
deriva dalla duplicazione dei brani registrati, sia
di musica che di opere audiovisive. Di questi
fondi una parte va ad aggiungersi ai compensi
maturati con i passaggi in radio, TV, etc., e
un’altra parte viene utilizzata per il sostegno delle
opere prodotte dagli artisti (vedi art. 7).
Chi si oppone all’aggiornamento delle tariffe?
Come sempre, sono gli importatori dei supporti
vergini e i costruttori e rivenditori di apparecchi
per la riproduzione delle opere musicali ed
audiovisive. L’opposizione è molto forte poiché
questi settori potenti non vogliono prendere atto
che le tariffe a livello europeo sono superiori
rispetto a quelle praticate in Italia, anche
calcolando il prevedibile aumento, né si vuole
tenere conto del fatto che nel nostro Paese i
produttori e gli artisti subiscono altresì moltissimi
danni, sia per il più alto tasso di pirateria di
opere riprodotte illegalmente che per la forte
evasione del pagamento dei diritti di
riutilizzazione.
Secondo il comunicato della SIAE, elaborato con
Danzasì
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l’organismo internazionale CISAC, il diritto di
copia privata:
- rappresenta il compenso, che deve essere equo,
per il lavoro degli autori, degli artisti interpreti
esecutori e di chi investe nella produzione di
contenuti culturali, quindi non è una tassa;
-in nessun Paese europeo e nemmeno in Italia è
a carico del consumatore;
- sugli smartphones in Francia (da 2 a 14 euro) e
in Germania (da 16 a 36 euro) è addirittura
venti volte superiore a quello attualmente
previsto in Italia (0,90 centesimi), eppure gli
smartphones costano meno che in Italia;
- con la remunerazione equa di chi crea e
produce cultura si garantisce il presupposto
essenziale di libertà per il sistema cultura;
- con l’adeguamento delle tariffe alla media
europea, si consentirebbe all’industria culturale
italiana di mantenere e creare nuovi posti di
lavoro e di destinare parte dei proventi a
sostegno del lavoro per i giovani autori;
Jean Michel Jarre, Presidente CISAC –
Confederazione Internazionale delle Società degli
Autori, afferma: “L’unica cosa che c’è di smart in
un telefono sono i contenuti.”
Recentemente l’Europa ha approvato la
risoluzione dell’On. Castex (Francia) dove si
afferma che il futuro delle attività musicali ed
audiovisive sta nella reale regolamentazione dei
diritti di “copia privata”, perché solo da “questi
fondi” (copie/scaricamento opere) si potrà
sostenere la creatività.
- rinnova la fiducia nella fattispecie della copia
privata e ne sottolinea l’attualità;
- chiede l’armonizzazione di tutte le tariffe e i
prodotti assoggettati a livello comunitario;
- raccomanda che i consumatori che comprano
all’estero sostengano i compensi per copia
privata previsti nel proprio Paese e non
all’estero;
- suggerisce che la rideterminazione dei
compensi avvenga di concerto tra tutte le