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Anteprima
(15 settembre) lo Schiaccianoci con Alina Somova e Vladimir Shklyarov
(22 settembre) e Giselle con Natalia Osipova e Leonid Sarafanov (29
settembre).
E dopo le proiezioni in 3D è la volta di godere dal vivo di questi splendidi
capolavori. Al Teatro Alighieri si esibiranno infatti il Corpo di Ballo e l’
Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo in una “Triologia
d’autunno” che comprende: il Lago dei cigni balletto in tre atti (quattro
scene) libretto di Vladimir Begichev e Vasilij Gel’cer musica di Pëtr
Chajkovskij coreografie Marius Petipa e Lev Ivanov adattamento della
coreografia e messa in scena Konstantin Sergeev (2 ottobre con repliche il 3
e il 7 ottobre); Giselle balletto in due atti musica di Adolphe Charles Adam
libretto di Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges, Théophile Gautier e Jean
Coralli coreografie di Jean Coralli, Jules Perrot e Marius Petipa (il 5 ottobre
con doppio spettacolo alle ore 15.30 e 20.30 e il 6 ottobre); e il 4 e l’ 8
ottobre con Trittico '900 che comprende Chopiniana “Les Sylphides”
musica di Frédéric Chopin coreografia di Michail Fokin (1908) ripresa da
Agrippina Vaganova (1931); Apollo balletto in due scene musica di Igor’
Stravinskij (Apollon Musagète) coreografia di George Balanchine (1928)
ripresa da Francia Russell, Rubies da “Jewels” musica di Igor’ Stravinskij
(Capriccio for Piano and Orchestra) coreografia di George Balanchine
(1967).
La Biennale di Venezia 9° Festival Internazionale di
Danza Contemporanea
Il 9° Festival Internazionale di Danza Contemporanea – realizzato in
collaborazione con la Fondazione Prada - si svolgerà a Venezia dal 19 al 29
giugno. “Mondo novo - gesto, luogo, comunità” è il titolo del festival; il
Direttore Virgilio Sieni ha invitato quegli artisti che condividono un’idea di
articolazione della propria ricerca attraverso il concetto di comunità, luogo,
intendendo la danza come il territorio del gesto e della trasmissione. Il
festival diviene l’approdo di un ciclo di ricerche da parte degli artisti sul
dialogo tra corpo e luogo, corpo e comunità. In questo senso la città è stata
immaginata, tracciata da nuovi sentieri, proposta per una geografia poetica e
antropologica del Mondo novo.
In totale saranno presentati 42 titoli, di cui 26 in prima assoluta e 9 in
prima italiana.
39 gli artisti che il Direttore Virgilio Sieni ha coinvolto in molteplici
progetti sia di ospitalità, Aperto, che di commissione - Aura, Invenzioni,
Prima Danza - da cui nasceranno nuove opere pensate a Venezia e per la
Biennale.
APERTO - é la sezione dedicata agli spettacoli ospiti del Festival, tutti in
prima mondiale o in prima nazionale. Lines del giapponese Saburo
Teshigawara sarà sul palcoscenico del Teatro Malibran in apertura di
Festival, il 19 giugno, insieme alla danzatrice Rihoko Sato e alla violinista
Sayaka Shoji. Alla danza nuova di Teshigawara fa da contraltare la secolare
tradizione coreutica giapponese del Kamigata-mai con Keiin Yoshimura che
presenta il dittico intitolato Wa no kokoro, ovvero Lo spirito dell’armonia
(26 > 29 giugno, Palazzo Grassi).
Per la prima volta in Italia, Laurent Chétouane, francese residente a Berlino
presenta Sacré Sacre du Printemps (21 giugno, Teatro alle Tese). Autore di
spettacoli dove gli attori non sono interpreti di un ruolo ma di una partitura
di movimenti, Chétouane inscrive la partitura di Stravinskij nella musica del
compositore contemporaneo Leo Schmidthals che apre e chiude lo
spettacolo e azzera il sacrificio proponendo una comunità senza vittime,
dove l’altro è accettato nella sua differenza.
Come Chétouane, Radhouane El-Meddeb è un artista che approda alla
danza muovendo dal teatro. Nel nuovo spettacolo in prima italiana alla
Numero 278 • Giugno 2014
Biennale, Nos limites (25 giugno, Teatro alle Tese), El-Meddeb lavora con
due artisti circensi, provenienti dall’Accademia Fratellini: Matias Pilet e
Alexandre Fournier. Insieme hanno portato a termine il progetto del
trapezista Fabrice Champion, che voleva tornare sulla scena per misurarsi
con la propria disabilità dopo un incidente sul lavoro. Nos limites è una
storia vera, quella dei nostri istinti vitali che non cedono di fronte agli
impedimenti fisici.
Un’altra storia vera arriva dal Festival di Avignone, dove ha debuttato la
scorsa estate: D’après une histoire vraie (27 giugno, Teatro Piccolo Arsenale,
prima nazionale) di Christian Rizzo; sono i balli folkloristici che Rizzo ha
visto ad Istanbul all’origine di questo pezzo che riflette sulla memoria dei
gesti, tra popolare e contemporaneo. La stampa fr [