Caterina va in città
poche parole questo film, ricco di spunti
Regia: Paolo Virzì.
Interpreti: Alice Teghil (Caterina), Sergio Castellitto (Giancarlo), Margherita Buy (Agata),
Claudio Amendola (Manlio Germano), Galatea
Ranzi (Livia).
Genere: Commedia
.
Soggetto e sceneggiatura: Paolo Virzì, Francesco Bruni.
Fotografia: Arnaldo Catinari.
Montaggio: Cecilia Zanuso.
Musica: Carlo Virzì.
Produzione: Italia, 2003, colore.
Durata: 90 minuti.
I
l film descrive la situazione
Alleanza Nazionale. Caterina viene a
geniali e di un umorismo arguto e maturo che intreccia diversi temi cari a Virzì
in una commedia irresistibile. In primo
luogo la scelta di vivere attraverso gli
occhi dei giovani, costretti a crescere
troppo in fretta e ad iniziare a venire a
contatto con le problematiche e le contraddizioni del mondo adulto, che danno
vita ad una carrellata di personaggi e di
situazioni al limite del grottesco.
E poi la famiglia, ancora motivo di insoddisfazione e di oppressione, e teatro
di una piccola tragedia buffa che è metafora di un dramma collettivo. La sua
progressiva rovina fa da contraltare al
viaggio di Caterina alla scoperta della
della politica italiana vista da una clas-
contatto con delle ideologie di cui prima
non aveva mai sentito parlare, e instau-
se di alunni di terza media, per poi incentrarsi sulla figura chiave dell'italiano
ra con Margherita una forte amicizia,
che termina quando il padre le scopre a
medio ormai sfiduciato per le tante promesse e per un mondo politico caratte-
ubriacarsi e farsi tatuaggi.
Dopo un periodo di smarrimento Cateri-
rizzato solo dalla sete d'interesse proprio e dall'ipocrisia. La storia è datata
na, quasi senza accorgersene, passa nel
mondo di Daniela, il mondo delle feste e
tra la fine del 2002 e l'inizio del 2003;
protagonista del film è Caterina Iacovo-
del lusso. Nascono i primi amori per Caterina: prima un cugino snob di Daniela,
ni, una timida, nonché ingenua adolescente che vive in un piccolo paese
da cui si lascia quando la madre di lui,
con una scusa fa allontanare suo figlio
della costa tirrenica (Montalto di Castro). Suo padre, Giancarlo Iacovoni,
da Caterina. S’innamora poi di Edward,
ragazzo australiano che abita nell'appar-
insegna ragioneria alle superiori, mentre sua madre Agata, fa la casalinga. Il
tamento di fronte al suo. Caterina rompe
anche col mondo di Daniela quando sen-
padre, però, insegnando a delle classi
di alunni svogliati e maleducati, decide
te che lei e le sue amiche la considerano
una "sfigata" per essersi lasciata col
di chiedere il trasferimento a Roma.
Caterina quindi, pochi giorni prima che
cugino di Daniela, e di essere all'antica.
A causa di questa vicenda, tra Caterina
inizi la scuola, con la sua famiglia si
trasferisce a Roma nella casa dei suoi
e Daniela, durante l'ora di educazione
fisica, avviene una piccola rissa nella
defunti nonni paterni ed attualmente
abitata soltanto da un'anziana zia di
quale si immischierà anche Margherita
per difendere Caterina. Questa perciò
suo padre, di nome Adelina, e dalla sua
badante. In questa grande città Cateri-
scappa; pur ricercata dalla polizia, torna
spontaneamente a casa, dopo aver co-
na frequenta la terza media nella scuola che il padre aveva frequentato 30
nosciuto un ragazzo australiano. Intanto
Giancarlo, deluso dal mondo in cui vive,
anni prima. La classe dove viene inserita è spaccata a metà: da una parte
scopre che la moglie lo tradisce con l'amico d'infanzia, e scappa in moto senza
tare una realtà più grande di quella
compresa tra quattro mura.
ragazzi che simpatizzano per la sinistra, capeggiati da Margherita, dall'altra
più dare sue notizie. Il film si conclude
con il superamento dell'esame di terza
Melita Pisana - Camilla Carnemolla
un gruppo di ragazze che simpatizzano
per la destra e che hanno come leader
media da parte di Caterina, ed il coronamento del suo sogno: entrare in conser-
Daniela, figlia di un parlamentare di
vatorio.
città, che la vedrà infine vincente, più
che i privilegiati, in fondo così simili tra
loro, nonostante non riesca a confezionare se stessa come socialmente richiesto. I suoi rifugi sono preziosi tesori,
dove coltivare i suoi sogni, la grazia e la
bellezza delle piccole cose, tutto quello
che deve restare segreto e personale, e
che la rende incantevole e forte.
Caterina va in città non è un bel film: la
sceneggiatura esagera nel voler dare un
senso ad ogni singolo particolare. E
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