Giornalino di Istituto 2013 | Page 51

Caterina va in città poche parole questo film, ricco di spunti Regia: Paolo Virzì. Interpreti: Alice Teghil (Caterina), Sergio Castellitto (Giancarlo), Margherita Buy (Agata), Claudio Amendola (Manlio Germano), Galatea Ranzi (Livia). Genere: Commedia . Soggetto e sceneggiatura: Paolo Virzì, Francesco Bruni. Fotografia: Arnaldo Catinari. Montaggio: Cecilia Zanuso. Musica: Carlo Virzì. Produzione: Italia, 2003, colore. Durata: 90 minuti. I l film descrive la situazione Alleanza Nazionale. Caterina viene a geniali e di un umorismo arguto e maturo che intreccia diversi temi cari a Virzì in una commedia irresistibile. In primo luogo la scelta di vivere attraverso gli occhi dei giovani, costretti a crescere troppo in fretta e ad iniziare a venire a contatto con le problematiche e le contraddizioni del mondo adulto, che danno vita ad una carrellata di personaggi e di situazioni al limite del grottesco. E poi la famiglia, ancora motivo di insoddisfazione e di oppressione, e teatro di una piccola tragedia buffa che è metafora di un dramma collettivo. La sua progressiva rovina fa da contraltare al viaggio di Caterina alla scoperta della della politica italiana vista da una clas- contatto con delle ideologie di cui prima non aveva mai sentito parlare, e instau- se di alunni di terza media, per poi incentrarsi sulla figura chiave dell'italiano ra con Margherita una forte amicizia, che termina quando il padre le scopre a medio ormai sfiduciato per le tante promesse e per un mondo politico caratte- ubriacarsi e farsi tatuaggi. Dopo un periodo di smarrimento Cateri- rizzato solo dalla sete d'interesse proprio e dall'ipocrisia. La storia è datata na, quasi senza accorgersene, passa nel mondo di Daniela, il mondo delle feste e tra la fine del 2002 e l'inizio del 2003; protagonista del film è Caterina Iacovo- del lusso. Nascono i primi amori per Caterina: prima un cugino snob di Daniela, ni, una timida, nonché ingenua adolescente che vive in un piccolo paese da cui si lascia quando la madre di lui, con una scusa fa allontanare suo figlio della costa tirrenica (Montalto di Castro). Suo padre, Giancarlo Iacovoni, da Caterina. S’innamora poi di Edward, ragazzo australiano che abita nell'appar- insegna ragioneria alle superiori, mentre sua madre Agata, fa la casalinga. Il tamento di fronte al suo. Caterina rompe anche col mondo di Daniela quando sen- padre, però, insegnando a delle classi di alunni svogliati e maleducati, decide te che lei e le sue amiche la considerano una "sfigata" per essersi lasciata col di chiedere il trasferimento a Roma. Caterina quindi, pochi giorni prima che cugino di Daniela, e di essere all'antica. A causa di questa vicenda, tra Caterina inizi la scuola, con la sua famiglia si trasferisce a Roma nella casa dei suoi e Daniela, durante l'ora di educazione fisica, avviene una piccola rissa nella defunti nonni paterni ed attualmente abitata soltanto da un'anziana zia di quale si immischierà anche Margherita per difendere Caterina. Questa perciò suo padre, di nome Adelina, e dalla sua badante. In questa grande città Cateri- scappa; pur ricercata dalla polizia, torna spontaneamente a casa, dopo aver co- na frequenta la terza media nella scuola che il padre aveva frequentato 30 nosciuto un ragazzo australiano. Intanto Giancarlo, deluso dal mondo in cui vive, anni prima. La classe dove viene inserita è spaccata a metà: da una parte scopre che la moglie lo tradisce con l'amico d'infanzia, e scappa in moto senza tare una realtà più grande di quella compresa tra quattro mura. ragazzi che simpatizzano per la sinistra, capeggiati da Margherita, dall'altra più dare sue notizie. Il film si conclude con il superamento dell'esame di terza Melita Pisana - Camilla Carnemolla un gruppo di ragazze che simpatizzano per la destra e che hanno come leader media da parte di Caterina, ed il coronamento del suo sogno: entrare in conser- Daniela, figlia di un parlamentare di vatorio. città, che la vedrà infine vincente, più che i privilegiati, in fondo così simili tra loro, nonostante non riesca a confezionare se stessa come socialmente richiesto. I suoi rifugi sono preziosi tesori, dove coltivare i suoi sogni, la grazia e la bellezza delle piccole cose, tutto quello che deve restare segreto e personale, e che la rende incantevole e forte. Caterina va in città non è un bel film: la sceneggiatura esagera nel voler dare un senso ad ogni singolo particolare. E ???????????????????????????????)???????Y?????????????????????????????()$??1?????M????????????()????????????????????????)A%9((??((0