è inferiore alla UL. C) Per i sistemi IT La rispondenza alle prescrizioni di 411.6 della presente Norma deve essere verificata mediante calcolo o misura della corrente Id in caso di primo guasto del conduttore di fase. La misura viene effettuata solo se il calcolo non è possibile perché non tutti i parametri sono conosciuti. Si devono prendere precauzioni mentre si effettua questa misura, per evitare i pericoli dovuti ad un doppio guasto. Quando, nel caso di un secondo guasto in un altro circuito( 411.6.4 b), si presentano condizioni simili a quelle dei sistemi TT, la verifica è eseguita come per i sistemi TT di 411.6.4 b( art. 6.4.3.7.1b). Quando, nel caso di un secondo guasto in un altro circuito( 411.6.4 a), si presentano condizioni simili a quelle dei sistemi TN, la verifica è eseguita come per i sistemi TN di 411.6.4 a( art. 6.4.3.7.1a). NOTA Durante le misure dell’ impedenza dell’ anello di guasto, dove il neutro è distribuito, è necessario stabilire un collegamento di impedenza trascurabile tra il punto neutro dell’ alimentazione ed il conduttore di protezione preferibilmente all’ origine dell’ impianto |
o, dove questo non è accettabile, nel punto di misura. L’ edizione 2021 della Norma raccomandava di verificare che i tempi di interruzione degli interruttori differenziali fossero inferiori a quelli richiesti ai fini della protezione contro i contatti indiretti, sia per i sistemi TT che per i sistemi TN. Nella nona edizione tale raccomandazione persiste solo per ii sistemi TN.
Misura della resistenza di terra
L’ articolo 6.4.3.7.2“ Misura della resistenza di terra” introduce un utile appiglio normativo per quei contesti nei quali oggettivamente eseguire una misura della resistenza di terra diventa impossibile( ad esempio nel tessuto urbano): quando la misura della resistenza non è possibile, questa può essere anche calcolata: La misura della resistenza di terra, quando prescritta( vedi 411.5.3 per i sistemi TT, 411.4.1 Commento 2 per i sistemi TN e 411.6.2 per i sistemi IT), deve essere effettuata con un metodo appropriato. Quando la misura della resistenza non è possibile, questa può essere anche calcolata. Commento 6.4.3.7.2 Nella guida CEI 64-12, al punto 3.4, vengono indicati
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alcuni metodi per il calcolo della resistenza di terra.
Misura dell’ impedenza dell’ anello di guasto
L’ articolo 6.4.3.7.3“ Misura dell’ impedenza dell’ anello di guasto” viene riscritto come segue: Prima di iniziare la misura dell’ impedenza dell’ anello di guasto deve essere eseguita una prova di continuità in accordo con 6.4.3.2. Il valore dell’ impedenza dell’ anello di guasto misurato deve essere in accordo con 411.4.4 per i sistemi TN e con 411.6.4 a) per i sistemi IT. Quando tali requisiti non sono soddisfatti viene applicato un collegamento equipotenziale supplementare conforme a 415.2.1. In caso di dubbio l’ efficacia di tale collegamento deve essere provata secondo quanto indicato in 415.2.2.
Frequenza della verifica periodica
La frequenza della verifica periodica di un impianto deve essere determinata in funzione del tipo di impianto e delle apparecchiature, del loro uso e funzionamento, della frequenza e della qualità della manutenzione e delle influenze esterne a cui l’ impianto è soggetto. L’ intervallo di tempo per l’ esecuzione delle verifiche periodiche degli impianti elettrici utilizzatori in bassa tensione può essere di alcuni anni, comunque non superiore a 5 anni, con l’ eccezione dei casi in cui, esistendo un maggiore rischio, possono essere richiesti intervalli più brevi, comunque non superiori a due anni, ad esempio per:- gli ambienti a maggior rischio in caso di incendio( Sezione 751);- i locali medici( Sezione 710);- i cantieri di costruzione e demolizione( Sezione 704);- locali di pubblico spettacolo( Sezione 752).
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Devono essere tenuti in considerazione i risultati e le raccomandazioni di precedenti rapporti, se disponibili. NOTA Quando non è disponibile nessun precedente rapporto, è necessario un controllo più approfondito. 6.5.2.2 Negli impianti elettrici soggetti ad un efficiente sistema di sorveglianza per la manutenzione preventiva nell’ uso normale, le verifiche periodiche possono essere sostituite da un adeguato sistema di sorveglianza e di manutenzione continue degli impianti e di tutti i loro componenti da parte di persone esperte nei sistemi di sorveglianza e manutenzione. Devono essere effettuate appropriate registrazioni( vedi 6.5.3).
Rapporto delle verifiche periodiche
In un impianto esistente, a seguito della verifica periodica, deve essere preparato un rapporto. Tale rapporto deve includere:- l’ indicazione delle parti dell’ impianto verificate;- eventuali limitazioni sulle verifiche e le prove effettuate;- qualsiasi danno, deterioramento, guasto o condizione pericolosa riscontrata;- eventuali non conformità con le prescrizioni della presente Norma riscontrate, che possano dare origine ad un pericolo;- i risultati delle appropriate prove effettuate, descritte in 6.4. 3;- la raccomandazione relativa all’ intervallo di tempo entro cui effettuare la successiva verifica periodica. Il rapporto può contenere raccomandazioni per la riparazione ed i miglioramenti, quando opportuni, in modo da rendere l’ impianto conforme alla presente Norma. Il rapporto deve essere compilato e firmato dalla persona che ha eseguito la verifica, e deve essere consegnato al committente.
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