Giornale dell'Installatore Elettrico Lug/Ago 2025 | Page 48

La nuova direttiva EPBD 2024 introduce target vincolanti per la riqualificazione energetica degli edifici e ridefinisce il ruolo di progettisti e installatori nella transizione verso edifici a zero emissioni. Crescono le responsabilità tecniche, documentali e organizzative per chi opera nella progettazione e nell’ installazione degli impianti

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EPBD: cosa cambia per il settore impiantistico

La nuova direttiva EPBD 2024 introduce target vincolanti per la riqualificazione energetica degli edifici e ridefinisce il ruolo di progettisti e installatori nella transizione verso edifici a zero emissioni. Crescono le responsabilità tecniche, documentali e organizzative per chi opera nella progettazione e nell’ installazione degli impianti

Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’ Unione Europea lo scorso 8 maggio, la nuova direttiva EPBD 2024( Energy Performance of Buildings Directive), nota anche come“ direttiva Case Green”, è ufficialmente entrata in vigore, avviando una profonda trasformazione del settore edilizio europeo. La revisione, approvata dopo un lungo iter negoziale tra Commissione, Parlamento e Consiglio UE, rappresenta uno degli strumenti chiave per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, in linea con gli obiettivi del Green Deal. Il cuore della direttiva è la riduzione progressiva delle emissioni di gas serra generate dagli edifici, responsabili di circa il 36 % delle emissioni di CO 2 e del 40 % del consumo energetico totale nell’ Unione. Per raggiungere questo traguardo, il testo prevede un insieme di obblighi stringenti e strumenti operativi che incidono tanto sulla progettazione dei nuovi edifici quanto sulla riqualificazione di quelli

esistenti. Uno degli elementi più significativi è il concetto di“ edificio a zero emissioni”: dal 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere costruiti in modo da non produrre emissioni operative derivanti dall’ uso di energia,
mentre quelli pubblici dovranno adeguarsi già a partire dal 2028. Ciò significa che gli edifici dovranno avere un altissimo livello di prestazione energetica, utilizzare energia da fonti rinnovabili in loco o da reti rinnovabili, ed
essere privi di impianti alimentati da combustibili fossili. Ma la direttiva non si limita ai nuovi edifici: l’ attenzione si concentra soprattutto sul vastissimo patrimonio edilizio esistente, dove è più difficile intervenire
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