NORMATIVA 13 raccomandabile , non costituisce una funzione aggiuntiva . ( 4 bis ) Il livello 3 , oltre alle dotazioni previste , considera l ’ esecuzione dell ’ impianto con integrazione domotica . L ’ impianto domotico è l ’ insieme dei dispositivi e delle loro connessioni che realizzano una determinata funzione utilizzando uno o più supporti di comunicazione ( filare , radiofrequenza , power line , ecc .) ed attuando la comunicazione dei dati tra i dispositivi secondo dei protocolli di comunicazione . Il livello 3 , per essere considerato domotico , deve gestire come minimo 4 delle funzioni elencate nella nota ( 4 ) alla Tabella : ( 5 ) La superficie A è quella calpestabile dell ’ unità immobiliare , escludendo quelle esterne quali terrazzi , portici , ecc e le eventuali pertinenze . ( 6 ) Si ricorda che un circuito elettrico ( di un impianto ) è l ’ insieme di componenti di un impianto alimentati da uno stesso punto e protetti contro le sovracorrenti da uno stesso dispositivo di protezione ( art . 25.1 ). ( 7 ) Servono per garantire la mobilità delle persone in caso di mancanza dell ’ illuminazione ordinaria . NOTA 3 A tal fine sono accettabili i dispositivi estraibili ( anche se non conformi alla Norma CEI 34-22 ) ma non quelli alimentati tramite presa a spina . ( 8 ) Per l ’ alimentazione degli apparecchi di potenza nominale superiore a 1 000 W permanentemente collegati al circuito di alimentazione ( es . piano di cottura elettrico , scaldacqua , condizionatori ,...) devono essere previsti circuiti dedicati esclusi dal conteggio del numero minimo di circuiti della Tabella A . Anche i circuiti di box , cantina e soffitte sono esclusi dal conteggio . È escluso dal conteggio anche l ’ eventuale circuito dedicato per l ’ eventuale Impianto di produzione “ Plug & Play ” ( vedi 3.28 CEI 0-21 ) ( 9 ) La Tabella non si applica alle cantine , soffitte e box alimentati dai servizi condominiali . ( 10 ) Nelle camere da letto si può prevedere un punto presa in meno rispetto a quello indicato . ( 11 ) In un locale da bagno , se non è previsto l ’ attacco / scarico per la lavatrice , è sufficiente un punto presa . ( 12 ) Nella parentesi quadra , è indicato il numero di punti presa che possono essere spostati da un locale all ’ altro , purché il numero totale di punti presa dell ’ unità immobiliare rimanga invariato . ( 13 ) Se l ’ ingresso è costituito da un corridoio più lungo di 5 m , si deve aggiungere un punto presa e un punto luce . ( 14 ) Secondo quanto definito dalla Guida CEI 306-2 per QDSA si intende Quadro Distribuzione Segnali di Appartamento ( 15 ) Per la scelta delle caratteristiche dell ’ SPD fare riferimento alla Sezione 534 , che esplicita quanto segue : “ Per la protezione contro gli effetti delle sovratensioni dovute a fulminazioni e a manovre , si utilizzano gli SPD di Tipo 2 . Se la struttura è dotata di un sistema di protezione esterno dai fulmini o se è , in altro modo , specificato un sistema di protezione contro gli effetti della fulminazione diretta si devono utilizzare gli SPD di Tipo 1 ”. ( 16 ) Si intende per : QUA : Quadro di Unità Abitativa CRL : Livello di Rischio Calcolato protezioni nei sistemi TN in caso di interruzione automatica dei circuiti prevede che le protezioni dovranno intervenire : – entro 0,4 s ( 0,2 per gli ambienti particolari ) per i circuiti terminali protetti da dispositivi di protezione contro le sovracorrenti con corrente nominale o regolata a ) che non supera 32 A se alimenta solo apparecchi utilizzatori fissi ; b ) che non supera 63 A se alimenta una o più prese a spina . – entro 5 secondi per i circuiti di distribuzione e per i circuiti terminali diversi da quelli indicati al punto precedente . In pratica , fino ad oggi era ammesso proteggere un circuito prese con una protezione maggiore di 32 A con intervento entro 5 secondi , con la nuova edizione della Norma non si potrà più : le protezioni dovranno intervenire entro 0,4 secondi ( 0,2 negli ambienti particolari ). È esteso quindi fino ai 63 A l ’ intervento “ veloce ” delle protezioni .
Protezione dal guasto a terra a valle di un inverter
Nei sistemi TN a valle di un inverter , la regola generale per il coordinamento delle protezioni magnetotermiche U0 / ZS > Ia “ non vale ”, l ’ inverter è infatti un componente attivo che limita la corrente di guasto . Non è nemmeno possibile misurare il valore effettivo della corrente di guasto una volta installato il componente al fine di stabilire la corretta regolazione delle protezioni . La nuova edizione della norma CEI 64-8 prende in considerazione tale evenienza , precedentemente trascurata , e dispone che , in caso di guasto , la tensione a valle dell ’ inverter dovrà ridursi a valori non pericolosi per le persone ( ovvero 50 V in corrente alternata e 120 V in corrente continua ). Tale indicazione dovrà essere dichiarata
GIE - IL GIORNALE DELL ’ INSTALLATORE ELETTRICO