Frammenti di luce e di colore Una finestra sull'Impressionismo | Page 79

Nello stesso anno ritorna a Ferrara, ed è costretto a vendere i suoi poderi. Fa di- versi mestieri. Pubblica, nel 1918, l’antolo- gia “Poesie scelte”. Nel 1919 si trasferisce a Roma, dove più tardi, con la nascita del fascismo, otterrà un impiego al Ministero della Cultura Popolare. Per qualche anno è vicedirettore della sezione del libro alla SIAE. Diventa poi segretario del Sindaca- to Nazionale Scrittori e Autori. In questo periodo si dedica maggiormente ad ope- re di narrativa. Nel 1944 il figlio Aladino, che faceva parte di Bandiera Rossa, viene fucilato dai tedeschi: Govoni, profonda- mente sconvolto, scrive, nel 1946, “Ala- dino. Lamento su mio figlio morto”, dal tono questa volta amaro e violento. Nel dopoguerra le precarie condizioni econo- miche lo costringono a un periodo di di- soccupazione, fino a quando non accetta un impiego come protocollista in un mi- nistero. Diventa il direttore della rivista “Il Sestante Letterario”. Muore a Roma nel 1965, segnato da una malattia agli oc- chi che lo aveva condotto quasi alla ceci- tà. 79