Frammenti di luce e di colore Una finestra sull'Impressionismo | Page 61
esperienza abbandona il socialismo mi-
litante e si avvicina a una sorta di uma-
nitarismo. Inoltre il suo pensiero assume
sfumature nazionaliste e interventiste
(famoso è il suo discorso “La grande pro-
letaria s’è mossa” riguardo la conquista
italiana della Libia). Nel 1887 va a vivere
con le sorelle Ida e Mariù a Livorno, per
tentare di ricostruire il nucleo familiare
originario. Il rapporto con le sorelle, che
in qualche modo compensano il vuoto la-
sciato dalla madre, non manca di venatu-
re morbose: Pascoli infatti, pur di rimane-
re fedele alla sua famiglia, sceglie di non
intraprendere alcuna relazione. Nel 1891
esce “Myricae”, sua prima raccolta poe-
tica, in cui viene presentato il concetto
di “nido”. Nel 1895 ottiene la cattedra di
insegnamento all’università di Bologna.
Nello stesso anno il legame con le sorel-
le viene messo in crisi dal matrimonio di
Ida. Pascoli acquista allora un podere a
Castelvecchio di Barga, in provincia di
Lucca, e va a vivere con Mariù: impor-
tantissima l’influenza che questo luogo
eserciterà sui successivi “Canti di Castel-
vecchio”. Nel 1897 esce il saggio “Il fan-
ciullino”: in questo testo, fondamentale
per la sua poetica, egli spiega che ognuno
ha dentro il proprio animo un bambino,
capace di vedere il mondo in modo di-
verso, ed è compito del poeta farlo uscire.
Il fanciullino usa un linguaggio sempli-
ce, colloquiale, e si stupisce di fronte alle
cose più banali. Nello stesso anno esce la
sua seconda raccolta, intitolata “Poemet-
ti”, caratterizzata da panorami agresti e
personaggi della vita campestre: umili,
dimessi, dediti al lavoro e ai piccoli pia-
ceri quotidiani. Nel 1903 pubblica i “Can-
ti di Castelvecchio” in cui, oltre al conte-
sto lucchese, rievoca luoghi d’infanzia a
lui cari (San Mauro). Nel 1905 prende il
posto di Carducci all’università di Bolo-
gna. Muore nel 1912 a Bologna.
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