Frammenti di luce e di colore Una finestra sull'Impressionismo | Page 60
Giovanni Pascoli
Giovanni Pascoli è nato il 1855 a San
Mauro, in Emilia Romagna. Di famiglia
benestante (il padre, Ruggero Pascoli, cu-
rava la tenuta agricola dei principi Torlo-
nia), è il quarto di dieci figli. La serenità
del clima familiare di questi primi anni,
importantissima per il poeta, viene ben
presto distrutta proprio dall’uccisione
del padre, il 10 agosto 1867, per motivi di
interesse. Questo evento segnerà tragica-
mente la giovinezza di Pascoli, rendendo
il suo animo tormentato e inquieto: per
tutta la vita cercherà, invano, di ricostru-
ire il calore del “nido” familiare (meta-
fora ricorrente nelle sue opere). Il tema
della morte del padre, inoltre, ritornerà
spesso in modo più o meno esplicito nelle
sue poesie: la più importante si intitola
proprio “X Agosto”. Negli anni seguenti
ci pensano una serie di lutti a peggiora-
re la situazione: tra il 1867 e gli anni ‘70
Pascoli perde la madre, una sorella e due
fratelli. La famiglia precipita, tra le altre
cose, in un clima di instabilità economica
a cui il maggiore cerca di porre rimedio
lavorando al posto di Ruggero. Pascoli,
che stava frequentando gli Scolopi, può
continuare la scuola, trasferendosi a Fi-
renze, solo grazie ad un insegnante che
gli paga gli studi. Successivamente vin-
ce una borsa di studio per lettere antiche
all’università di Bologna, dove incontrerà
Carducci, suo professore. A Bologna Pa-
scoli conosce le politiche socialiste e nel
1879 viene incarcerato per una manife-
stazione contro il governo: dopo questa
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