Frammenti di luce e di colore Una finestra sull'Impressionismo | Page 44

fig. 3: Se un raggio di luce colpisce la superficie di un prisma di vetro, una parte di luce bianca attraversa il prisma separandosi nelle sue componenti colorate, osservò Newton già nel 1671. pittura, tutti i colori sono ottenuti tramite inchiostri, che, mescolati, danno luogo a colori via via più scuri, sottraendo sempre più luminosità, fino ad arrivare al nero (in realtà ideale, come abbiamo detto: nella pratica è un marrone molto scuro simile al nero). I tre inchiostri primari sono il cian, il magenta e il giallo (scritti con l’acroni- mo inglese CMY). Gli impressionisti com- piono un passo in avanti in questo senso sfruttando la luminosità che offre la sintesi additiva, che è quella più fedele al nostro funzionamento dell’occhio, a discapito di quella sottrattiva, evitando così al minimo la perdita di luce riflessa e dando allo spet- tatore la stessa sensazione che avrebbe di fronte al soggetto vero, con una diretta per- cezione della realtà. Per questo, evitano di mescolare tra loro i colori, utilizzando solo tinte “pure” affiancate, e rendendo così ete- rogenea la pennellata. Il colore, infatti, non è determinato da se stesso, ma piuttosto dalla sua vicinanza ad altri colori. Questo vuol dire che se, anziché sovrapporli, si avvicinano minuscoli puntini rossi e ver- di, da lontano l’occhio non li distinguerà, e vedrà un unico colore: il giallo. Infatti, è il cervello a ricostruirlo; biologicamente, la nostra percezione dei colori funziona così. È la tecnica della mescolanza ottica, che verrà ripresa ed esagerata da alcuni post-impressionisti detti puntinisti (fig. 4). Se ciascun colore viene influenzato dai colori vicini, questo vuol dire anche che la percezione di quello stesso colore viene di- storta. Per esempio, un blu su uno sfondo bianco appare più scuro e meno luminoso dello stesso blu posto su sfondo nero. Que- sta alterazione avviene, per esempio, nei colori complementari. In ottica, due luci sono complementari se dalla loro somma si ottiene il bianco. Secondo le teorie di Che- vreul, queste due tinte complementari, se disposte vicine, esaltano reciprocamente la loro luminosità, perché opposte (contrasto simultaneo). Gli impressionisti sfruttano questo principio ottico affiancando spesso colori complementari per esaltare la luce che sprigionano i loro quadri. 44