Frammenti di luce e di colore Una finestra sull'Impressionismo | Page 38

La fotografia Fino al XIX secolo, l’unico modo di rap- presentare la realtà secondo luci e ombre era la pittura. Quando è stata sostituita dalla fotografia (più veloce e fedele, oltre che più economica: farsi fare un ritratto era un lusso destinato ai nobili), inven- tata negli anni 1830 e diffusasi in modo sempre maggiore nella seconda metà dell’Ottocento, la pittura ha avuto biso- gno di evolversi e diventare qualcosa di diverso per poter sopravvivere, per far sì che diventasse un’esperienza nuova. Si temeva infatti che la fotografia sarebbe diventata una forma di concorrenza verso i paesaggisti e i ritrattisti. Proprio perché la pittura perse il suo scopo principale (al momento della sua nascita, la fotografia assomigliava molto alla pittura accade- mica, nei lunghissimi tempi di esposi- zione e nella definizione del chiaroscuro) gli impressionisti furono spinti a creare un linguaggio nuovo, diverso, senza pro- fondità, senza prospettiva, ma sfruttando l’atmosfera e la sensazione ottica della luce e dei colori del momento. Il risulta- to è un quadro luminosissimo, che niente ha a che vedere con la sintesi sottrattiva dei colori ma che ricorda di più la sintesi additiva e quindi la visione dell’occhio. L’impressionismo si oppone alla foto- grafia basando tutta la sua filosofia sul colore piuttosto che sul chiaroscuro, imi- tando così la visione umana. Nonostante, quindi, pretenda di riprodurre la realtà in modo naturalistico, come la fotografia, in realtà è anche un movimento che proprio per la nascita della fotografia vuole porre la pittura su un piano totalmente diverso 38