INTERVISTA a
Martino ZACCHEDDU
“La mia vita tra i pali”
L’angolo dei ricordi oggi è su una parete in campagna.
«Perchè mia moglie mi ha chiesto di non mettere tutto in casa! Ma sto
qui e ogni tanto qualcuno viene a trovarmi e gliela mostro».
Tra foto e magliette appese si ripercorrono i giorni di una storia
sportiva non sempre benevola, e non manca la critica su quello che è
stato il recente passato: «Mi è dispiaciuto molto vedere tutto quello che
è successo negli ultimi anni, non seguo più come prima anche se mi
interesso di cosa fa la Torres. Vorrei che le cose andassero bene».
Esordio di Zaccheddu
Torres – Pisa 1- 0
(15/03/64)
Nel corso degli anni la storia
sportiva si è fatta di famiglia,
due figli calciatori, di cui uno
portiere (Luca) e uno che ha
vestito, con successo, la maglia
della
Torres
(Tony).
Per
Zaccheddu il ritiro dai campi di
calcio è stato alternato a nuovi
rientri: «Dopo il ‘76 ho perso di
vista la Torres e sono stato
altrove,
tra
Alghero
e
Castelsardo dove allenavo e
dove sono dovuto tornare in
campo per necessità, prima di
lasciare definitivamente».
Poi è iniziata la carriera da
vigile urbano a Sassari: «Mi
sono dimenticato di dirle che ho
fatto parte della nazionale
Italiana delle Polizie». Perchè si
sa, il calcio è sempre un
richiamo fortissimo, anche tra i
pali.