Intervista
Il vice presidente
Antonio Carboni
In una stagione in cui si partiva da zero il lavoro è stato notevole:
prima squadra, settore giovanile, strutture e tanto altro.
«Vero, non è stato facile. C’erano tante situazioni da mettere a posto
ripartendo proprio dalle basi. Bisognava ricostruire un settore
giovanile che non c’era, trovare i campi per fare allenare i ragazzi,
allestire una rosa di giocatori all’altezza, e poi gli allenamenti e i
problemi di ogni giorno. Gestire una realtà come la Torres richiede
moltissimo impegno e tanta passione, io stesso da fuori non mi rendevo
conto di quanto fosse complessa la macchina da mandare avanti. Ora lo
so».
Dopo tanti anni torna una dirigenza sassarese. Ma la città di Sassari
come ha risposto a questo nuovo progetto?:
«Chi ci conosce sa quanto ci teniamo io e il presidente, sa che non
faremmo mai del male alla Torres e che tutto il nostro impegno è per
rendere orgogliosi i nostri tifosi, coloro che ci credono realmente, che
ci seguono ogni domenica, non chi chiacchiera e poi sta a casa.
Abbiamo avuto anche tanti riscontri positivi con gli sponsor e questo ci
ha fatto capire che stiamo lavorando bene per il presente ma anche per
il futuro. Loro sono una spinta importante per andare avanti e li
ringraziamo per il supporto morale oltre economico».
L’obiettivo di questa stagione?
«Speriamo di ottenere i risultati che questa società e questa squadra si
meritano, di far divertire l’esigente pubblico di Sassari ma soprattutto
di creare le basi solide per proseguire nel lavoro. Fin qui ci stiamo
riuscendo e vedere tanti giovani indossare orgogliosamente la nostra
maglia, e magari esordire in prima squadra a 16 o 17 anni, ecco,
questo ci ripaga di tanti sacrifici».