In allegato logo cliente
Non
di
17.000
avrei
mai
pensato
poter raggiungere
like completamente
organici, senza promozioni,
sponsorizzazioni o spam.
R: È una convinzione che hanno in tanti.
Molti di quelli che mi scrivono in privato
si rivolgono a un ipotetico Staff, che in
realtà sono solo io. Devo confessare che
la gestione della “baracca” è complessa.
Ci sono periodi in cui ho troppi impegni
lavorativi, musicali (che è quasi un lavoro)
e familiari e in questi casi la pagina, che a tutt’oggi non è uno strumento che produce utili,
purtroppo ne fa le spese e magari rimane qualche giorno “in stand by”.
Vorrei curarla di più e strutturare un piano editoriale serio programmando i post e facendo
un po’ di adv ma come al solito sono come il calzolaio che va in giro con le scarpe bucate.
Poi certo, i contenuti dipendono anche e soprattutto dalle perle che involontariamente
mi regalano i clienti. Perché i post non sono inventati. Sono frutto di storie e aneddoti veri
che accadono a me o a miei colleghi, che poi vengono messi sotto forma di post.
D: In Allegato Logo Cliente è una pagina cosiddetta “di nicchia” che si occupa quasi
esclusivamente di Graphic Design dal punto di vista del Designer, dove la componente
principale è l’ironia e l’autoironia sul rapporto professionista cliente; era la tua idea
originaria o si è sviluppata in seguito con il contributo dei commentatori?
R: Sì, era l’idea originaria. Come ho detto la pagina nasceva dal libro, che trae la sua origine
dalla parte negativa del nostro lavoro e dalle difficoltà che giornalmente si incontrano
nell’esercitarlo. Da un po’ di tempo il piano editoriale si è aperto anche all’advertising sia
nelle campagne stampa che negli spot. Se vogliamo c’è pure un intento pedagogico nel
voler far vedere che in giro ci sono tante pubblicità belle che stimolano l’intelletto. Il taglio
ironico oltre che voluto era necessario perché in sintonia con la filosofia della piattaforma
Facebook, che io considero come un enorme bar. E al bar si raccontano barzellette, si ride,
si scherza, soprattutto non ci si prende troppo sul serio. O almeno, dovrebbe essere così.
D: E’ evidente che una parte delle citazioni che riporti in pagina derivano da un’esperienza
personale? La pagina rappresenta una fase di rigetto e di frustrazione professionale, una
sorta di terapia, o è stata “solo” un’intuizione geniale?
R: È senza dubbio una valvola di sfogo, mia e di tutti quelli che si riconoscono nelle cose che
pubblico, che spesso e volentieri mi vengono suggerite dagli stessi follower della pagina.
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