Un altro esercizio molto efficace è camminare sui colori.
Scegliete tutti i rossi in una strada, mettendovi a fuoco soltanto sugli oggetti rossi
– mattoni, luci, pullover, cartelli. Cambiate al verde, blu, arancione, giallo.
Notate come i colori cominciano a spiccare più nitidi di loro propria iniziativa.
Stavo camminando sul giallo quando ho visto una jeep anfibia gialla
vicino all’angolo tra la 94° Strada e Central Park West. Si chiamava la Cosa.
Questo mi fece venire in mente la Cosa che io conoscevo in Messico.
Era alto più di due metri e aveva fatto la parte della Cosa in un film dell’orrore dello stesso nome
e tutti lo chiamavano la Cosa. Non avevo più pensato alla Cosa da vent’anni
e non ci avrei più pensato se non fosse stato per aver camminato sul giallo in quel particolare momento.
…
Quando fate queste passeggiate letteralmente viaggiate nel tempo lungo linee di associazione.
William Burroughs, London, 1985 in Ten Years and a Billion Dollars/The Adding Machine
Per fare una deriva, andate in giro a piedi senza meta od orario.
Scegliete man mano il percorso non in base a ciò che sapete, ma in base a ciò che vedete intorno.
Dovete essere straniati e guardare ogni cosa come se fosse la prima volta.
Un modo per agevolarlo è camminare con passo cadenzato e sguardo leggermente inclinato verso l'alto,
in modo da portare al centro del campo visivo l'architettura
e lasciare il piano stradale al margine inferiore della vista.
Dovete percepire lo spazio come un insieme unitario e lasciarvi attrarre dai particolari.
Guy Debord, Bruxelles, 1956, Théorie de la dérive
Allora cerchi, come un primo uomo, di dire ciò che vede e vive e ama e perde.
Rainer Maria Rilke, Parigi, 17 febbraio 1903, in una delle Lettere a un giovane poeta