Fantascienza! intervista dalle colone extramondo | Page 19
trasportati a bordo; come se fossero saliti su una rapida scala
mobile!.
“Jack, sia chiaro che lei non é quì per essere giudicato,
tanto meno deve difendersi in giud izio. Jack, nessuno la sta
accusando di niente, Jack non deve dimostrare niente d i
quello che ha vissuto!” disse il generale dei Marines,
rivolg endosi con tono amichevole al sergente magg iore Jackons,
che sedeva silenzioso ed imbarazzato, davanti alla commissione.
“Fig liolo, é tra amici!, si senta libero di parlare con noi, ci
racconti liberamente quello che ha visto, quello che ha
sentito, non tema critiche o derisioni!. Consideri la sua
presenza nella commissione, come una sorta di preziosa
intelligence per il suo paese!.” R incuorato dalle parole
amichevoli del generale, Jack riprese a raccontare la sua strana
esperienza.
“Signore, mi guardai attorno, ero circondato da una forte
penom bra, oltre la piattaforma non era possibile vedere niente
perché tutto mi appariva buio e sfocato, anche se percepivo che
l'interno dell'astronave era molto vasto e non term inava in quello
che a me era visibile.
Sollevai lo sguardo verso l'alto, per farm i un'dea di dove
fossi. Sopra di m e c'era una struttura molto alta di m etallo di
color alluminio. Questa struttura ricopriva l'intera piattaforma e
l’illuminazione ambientale era molto fioca, proveniva dal basso e
non dall’alto. C’erano sparsi a terra m olti piccoli faretti da cui si
prom anava una fioca luce bianca, fredda.
Sentii un leggero solletico sotto l'ascella destra tra il braccio ed il
busto ed istantaneam ente spostai il braccio, voltandomi per
vedere chi fosse stato a farmi quell’insolito solletico. Notai una
piccola aliena grigia dai grandi occhi neri, con una m ano con 4
diti, che a sorpresa m i aveva fatto del buffo solletico, seguendo
l'usanza del saluto ad un gradito ospite che era atteso.
Mi diede una sorta di tablet e m i disse di appuntarmi le cose che
vedevo e che volevo ricordare, altrim enti non avrei potuto
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