Emilio Del Giudice / Alberto Tedeschi La Scienza dello Spirito | Page 8

È un ’ immagine che si trova nel mio studio , proprio di fronte al sofà dove si siedono le persone che vengono in sessione .
Mi colpì molto una signora piuttosto in là con gli anni che mi venne un giorno a trovare . Stavamo nel mio studio e lei sedeva sul sofà , mentre io stavo sulla poltroncina quasi di fronte a lei . Da quella posizione lei vedeva benissimo il quadretto del lupo che sta sulla libreria alle mie spalle ; era inevitabile , tutte le volte che mi guardava la sua visione periferica doveva per forza cogliere l ’ immagine del lupo . E infatti , di lì a poco mi chiese come mai tenessi una raffigurazione così cupa . Al momento non riuscii a capire a cosa mai potesse riferirsi , poi lei me lo disse esplicitamente : " il lupo , quello sul ripiano della libreria !" Il vissuto di questa signora , che ancora le incupiva il cuore , le faceva percepire come cupo l ’ animale ! Come potete comprendere , è importante individuare le memorie , più o meno consce , che pulsano ancora dentro di noi portandoci a percepire la realtà in un modo modo più pesante , negativo .
È quindi necessario imparare a riconoscerle per poi , piano piano , iniziare a scioglierle .
D IVENIRE CONSAPEVOLI
Il lavoro sulla consapevolezza deve seguire due linee : da un lato si deve poter essere consapevoli dei condizionamenti della società ( che ci dice , per esempio , che dobbiamo essere qualcuno nel contesto sociale , magari manager , molto brillanti , con la ragazza giusta che fa effetto e , viceversa . per la donna ). Dall ’ altro si devono pian piano recuperare le proprie istanze più vere . I condizionamenti adottati - tutti lo abbiamo fatto , chi più , chi meno , è inevitabile ! - in molte persone , se non addirittura nella maggioranza , riescono a essere portati avanti solo fino a un certo punto . Inevitabilmente la crisi sopraggiunge ( di solito è intorno ai 40 anni che si possono percepire i primi sentori ) e ci si ritrova allora appesantiti da un compagno di viaggio che diventa sempre più faticoso da portarsi appresso .
Inoltre dobbiamo continuare a fingere , perché la nostra vita va avanti : tutta quella fatica per impostarla in un certo modo e ora , che siamo magari arrivati a " gustarne " i frutti , questa strana , impalpabile entità , ci sta col fiato sul collo , a suggerirci dubbi che non vogliamo prendere in considerazione , perché altrimenti tutta la nostra costruzione potrebbe crollare ! Ma non si resiste a quell ’ incalzare sottile e sempre più presente che ci sussurra sospetti inquietanti ... A un certo punto si inizia a dare loro spazio , se non altro si prova a considerarli .
Allora , sembrerebbe che la vita che ci si è costruiti non soddisfa più . D ’ accordo , accettiamo l ’ ipotesi per il momento , ma poi che facciamo ?
Si organizzano i pensieri e si comprende che , per ragionare ulteriormente sulla questione , si deve trovare quel qualcosa che piaccia veramente , per cui l ’ animo , che finalmente viene ascoltato , possa considerarsi soddisfatto !
Solo che a quel punto , spesso accade di rendersi conto che non si sa più individuare cosa piace e cosa non piace . In questa vita di fatiche , spesa a raggiungere quegli obiettivi che i condizionamenti sociali ci hanno imposto ( carriera , beni , status ...), a furia di non ascoltarsi e di obbligarsi a scelte contro la propria natura , ora non si è più in grado di sentirla quella voce che , una volta ci gridava dentro la sua indignazione : l ’ abbiamo domata fin troppo bene !
Ma noi stiamo male ora , che fare ?
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Si può andare dal medico , e lui , che ci deve dare qualcosa , visto che è la sua figura quella preposta alla soluzione dei nostri malesseri , magari ci prescrive il Tavor o simili . E così calmiamo quella parte che sta lì e brontola . Solo che se non la si mette a posto , prima o poi succede un patatrac psicologico .
Se si lascia sopraggiungere il crollo , che spesso non comporta solo l ’ incapacità psicologica a continuare , ma si manifesta addirittura con perdite e magari anche con degli incidenti , allora , a quel punto , si fa più fatica a recuperare qualcosa . Certo , è sempre possibile , ma questo comporta un lavoro maggiore .
Bisognerebbe imparare a dare ascolto a quei segnali non appena si iniziano a presentare . Purtroppo , in quei frangenti , come abbiamo visto , la maggior parte non sa come reagire , e quindi lo fa in una qualche maniera , adottando le soluzioni che , nuovamente , la nostra società ci offre . Vedi , per esempio , le cure farmacologiche . Chiaro , la medicina è utile nelle emergenze , veramente è in grado di salvarci . Tuttavia sappiamo molto bene che si deve ricorrere a quei rimedi solo e unicamente per le urgenze , perché a lungo andare quei preparati si rivelano dannosi !
E comunque non si dovrebbe arrivare a quel punto . Non si dovrebbe perdere il contatto con se stessi ! Il grosso lavoro , quello che svolgo attraverso i miei scritti e durante gli incontri , è rivolto quindi alla identificazione dello stato in cui ci si trova , a livello fisico , emozionale , mentale-pratico e quindi spirituale , per valutare , poco alla volta , le possibili scelte riparatrici che si potrebbero iniziare ad adottare . In questo lavoro di riconoscimento abbino l ’ utilizzo del White , che si è rivelato un ottimo mezzo per l ’ accelerazione della consapevolezza .
L A TECNOLOGIA WHITE
In questa mia ricerca nel campo del benessere globale , che poi rendo pubblica nel mio lavoro di giornalista e scrittrice , di metodi , tecnologie , filosofie ... se ne presentano sempre tanti , e ogni volta li sperimento con attenzione .